Politica

Crimi annuncia 15 espulsioni, tra queste anche 4 eletti in Calabria

ROMA, 18 FEB - Il post mattutino del reggente Vito Crimi non lascia altre interpretazioni: i 15 dissidenti che hanno votato NO al Governo Draghi verranno espulsi dal gruppo parlamentare. Crimi nel post ha aggiunto: "I portavoce che hanno votato in dissenso non hanno rispettato il mandato e le indicazioni pervenute dalla maggioranza degli iscritti". La tensione é molto alta e gli espulsi hanno promesso ricorsi. Da Lannutti a Lezzi, passando per Morra. Sui social il nervosismo degli attivisti é evidente, ma in queste ore scontri molto accesi si sono registrati su varie chat. Il Movimento di fronte a una evoluzione perde pezzi. Molti degli eletti hanno ringraziato Beppe Grillo e Crimi per il laviro svolto, altri hanno deciso di attaccarli frontalmente. 

Il voto del Senato ha dunque certificato una mini scissione, quello della Camera potrebbe riservare almeno una 20 ina di voti in dissenso. Chi ha scelto di votare si al Governo ha però ribadito che il voto non sarà sempre scontato. Sia Toninelli, che il Senatore Lichieri, hanno specificato che il ruolo del Movimento 5 Stelle sarà quello di evitare ruberie e sperperi dei fondi destinati ai progetti del Recovery fund. Intanto nelle prossime ore inizierà il cammino del nuovo governo, con il M5S nel ruolo di "controllore".

Sarà l'occasione per difendere i provvedimenti che sono stati ottenuti nel Conte 1 e Conte 2, provando anche a incidere in una situazione in cui la pandemia morde e acuisce la crisi economica. Mario Draghi ha ottenuto una fiducia ampia, con 262 si, 40 no e 2 astenuti, ma la sensazione é che nel percorso, non mancheranno i distinguo dei vari partiti, che anche ieri, nelle dichiarazioni di voto, hanno dimostrato e rimarcato le loro idee differenti. A Draghi toccherà la sintesi in un momento tragico come quello che stiamo vivendo.