Cronaca

Crimea: l'avanzata della Russia tra le ridicole minacce di sanzioni

KIEV, 20 MARZO 2014 - Sempre più ridicole le minacce occidentali contro la Russia: nonostante il referendum che ha sancito l'annessione della Crimea, il presidente Usa, Barack Obama, si è premurato di precisare quanto l'America non abbia nessuna intenzione di intervenire militarmente nel Mar Nero. Permangono i patetici ricatti di possibili ritorsioni economiche nei confronti dell'ex Urss. Noi europei in particolare rischiamo grosso: se Putin decidesse di ricambiare il favore chiudendo i rubinetti del gas, cosa accadrebbe nel Vecchio continente?[MORE]

Tutto molto surreale. Anche le stesse sanzioni, agitate come una bandiera, servono solo a rendere ancora più grottesca tutta la situazione. Come una tecnica diplomatica per non dire chiaramente al popolo ucraino che l'Ue non ha alcuna intenzione di lasciar deteriorare i propri rapporti economici con un partner così importante come la Russia; tantomeno di infognarsi in una guerra contro la seconda potenza militare del mondo.

Meglio far finta di non aver incitato alla rivolta in Ucraina, d'altro canto non si tratta di un membro della Nato, quindi possiamo ancora permetterci di tirarci indietro davanti alle richieste di sostegno bellico da parte di Kiev. Discorso diametralmente opposto se la Russia avesse rivendicato territori in Polonia: tradire l'Alleanza atlantica sarebbe ben altra cosa che disattendere le promesse di comodo elargite al popolo ucraino.

Fabrizio Vinci vinci@usa.com