Cronaca

Crac Cirio, condannati Cragnotti e Geronzi

ROMA, 5 LUGLIO 2011 - Arriva, dopo tre anni di udienza, la sentenza che mette fine al processo sul dissesto da 1.125 milioni di euro della Cirio. Nove anni di reclusione per Sergio Cragnotti e quattro anni per Cesare Geronzi, assolti Giampiero Fiorani, ex amministratore delegato della Banca Popolare di Lodi, e la moglie di Cragnotti, Flora Pizzichemi, per “non aver commesso il fatto”, questa la sentenza emessa dalla prima sezione penale del tribunale di Roma.[MORE]

I giudici hanno condannato anche il genero dell'ex patron della Lazio, Filippo Fucile per cui è stata stabilita una pena di 4 anni e 6 mesi. Altre condanne per i figli di Cragnotti: 4 anni per Andrea, 3 per Elisabetta e Massimo. Condannato anche l'ex dirigente della Banca di Roma Antonio Nottola (3 anni e 6 mesi). Dei 35 imputati circa una decina sono stati assolti. Tra loro l'ex ad della Banca Popolare di Lodi, Giampiero Fiorani, e Flora Pizzichemi, moglie di Cragnotti. I reati per i quali la procura ha proceduto sono quelli di truffa, bancarotta fraudolenta, preferenziale e distrattiva.

“Resto tranquillo perché continuo a ritenere di avere agito correttamente, nell'ambito delle responsabilità statutarie, esercitando il compito proprio naturale, del banchiere, senza commettere alcun illecito - ha commentato Geronzi - diversamente, in casi della specie, la funzione di ogni banchiere resterebbe paralizzata. Confido che in sede di appello come già è accaduto in una altra circostanza del genere, l'ulteriore ponderata riflessione consentirà di fare piena chiarezza e di riconoscere l'assoluta non colpevolezza del mio comportamento”.

Il legale di Sergio Cragnotti, l'avvocato Massimo Krogh, in merito alla sentenza ha così commentato: “Siamo in presenza di una pena modesta rispetto alle richieste avanzate dai pm. Speriamo di poter in appello portare avanti le nostre ragioni perché il reato di bancarotta si può consumare anche in un singolo episodio”.

 

Lidia Tagnesi