Politica
Cpl, tangenti e appalti, Simone ammette il sistema: "finte consulenze" e finanziamento cena Renzi
NAPOLI, 5 APRILE 2015 - Il caso della Cpl-Concordia inizia ad assumere tinte meno sfocate con le conferme provenienti dal "super-consulente" Francesco Simone, avallanti le accuse della Procura di Napoli.[MORE]
Dopo otto ore di "dialogo", avrebbe confermato l'esistenza di un "sistema corruttivo" e di un "protocollo ben collaudato" della società, Francesco Simone, primo consulente della Cpl-Concordia, su cui la Procura di Napoli sta indagando. Attualmente l'inchiesta ha condotto all'arresto dello stesso Simone, di Maurizio Rinaldi (presidente del consiglio di amministrazione della Cpl Distribuzioni), di alcuni responsabili della Cpl e del sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino, accusati di corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni e riciclaggio.
LE DICHIARAZIONI DI SIMONE
Tangenti che, secondo quanto riportato dal neo testimone, Simone, ex segretario e uomo di fiducia di Bettino Craxi, sarebbero circolate tramite false consulenze e sub appalti ad imprese evidenziate dai politici. "Voglio dire che Cpl affida o una consulenza (più o meno fittizia) ovvero individua un subappaltatore o un fornitore segnalato dal soggetto pubblico che poi gli fa aggiudicare l'appalto o che gestisce le pratiche amministrative, tanto è avvenuto secondo un protocollo ben consolidato" avrebbe affermato Simone. Tra i soggetti pubblici coinvolti, Luigi Muro, ex sindaco di Procida, che pare avesse ricevuto una quota, compresa tra il 10-20%, di una società appositamente creata dalla Cpl Concordia con lo scopo di velocizzare le autorizzazioni amministrative, anche con l'ausilio dell'attuale primo cittadino. Dalle dichiarazioni emergerebbero colloqui tra l'ex presidente Cpl, Roberto Casari, e Muro accennanti l'accaduto e la volontà, di Muro, di monetizzare velocemente l'affaire con la vendita della quota.
IL COINVOLGIMENTO DI TREMONTI
Spunta anche il nome di Giulio Tremonti, all'interno dell'inchiesta, l'ex ministro dell'Economia comparirebbe in alcune intercettazioni, ambientali e telefoniche, dove Simone si vanterebbe della sua "vicinanza" in quanto creante "opportunità di relazioni importanti, quando servono" nonché dell'interesse, di Tremonti, alla trasformazione in società per azioni della "Cpl Distribuzioni e della relativa quotazione in borsa".
D'ALEMA, IL VINO E ITALIANIEUROPEI
Il primo politico ad esser stato coinvolto dai media, non indagato, è Massimo D'Alema, la cui posizione, in merito ai rapporti intercorrenti tra la fondazione Italianieuropei, di cui è presidente protempore, e la coop rossa potrebbe divenire oggetto d'interesse per i magistrati. In alcune intercettazioni sarebbe chiaro l'interesse di Simone verso la fondazione, la produzione vinicola e 500 copie di un volume pubblicato da D'Alema. Ma il coinvolgimento mediatico ha scatenato le forti reazioni dell'ex premier, in furia con i giornalisti, a Bari, qualche giorno fa. L'inchiesta di Woodcock, Loreto e Carrano, avrebbe poi svelato l'esistenza di finanziamenti della Cpl verso la Icsa, creata da Marco Minniti, sottosegretario ai servizi segreti, che i pm sospettano potesse, in parte, servire a "scambiare" le aggiudicazioni di appalti.
CITATO ANCHE IL MOVIMENTO CINQUE STELLE
Non si conosce ancora la natura dell'affermazione, se ironica battuta o frase celante intenzioni "altre", ma pare che Simone, in una intercettazione, sostenesse avrebbe votato "5 stelle, in quanto l'indicazione è quella".
TONDELLI E LA CENA DI RENZI
Ma la centralià della politica, all'interno dell'inchiesta, non colpisce solo vecchie "glorie", pare infatti che dalla testimonianza, rilasciata nel gennaio scorso, da Fabrizio Tondelli, dirigente della cooperativa si apprenderebbe della decisione, presa nel consiglio di amministrazione dell'ottobre 2014, di finanziare una cena romana organizzata dal premier Renzi.
Sembra infatti che le valutazioni riguardanti le partecipazioni economiche nei confronti di attività legate alla politica venissero decretate in Cda. Valutazioni, ma soprattutto, collusioni con la politica che i giudici definiscono "complessa rete di relazioni interpersonali con esponenti di rilievo del mondo imprenditoriale e politico" in grado di sfruttare tali intese "anche attraverso voto politico di scambio, turbando la libertà degli incanti e l'assegnazione di appalti attraverso un articolato sistema corruttivo alimentato da un circuito finanziario 'opaco' localizzato in Tunisia" permettente l'utilizzo di fondi "neri".
Fonte foto: reporternuovo.it
Ilary Tiralongo