Cronaca
Cozze tarantine: allarme diossina
TARANTO, 14 DICEMBRE - E' il dramma di una terra compromessa dall'inquinamento. Prima l'allarme diossina nelle carni tedesche. Poi la notizia, diffusa da Wikileaks, di un dispaccio datato giugno 2008 in cui si legge che in Campania la camorra fa affari con importazioni a basso costo di cibi avariati e carichi di pesticidi. Adesso arriva una nuova paura: questa volta dal mare. Nel mirino sono finiti qualche giorno fa mitili e molluschi tarantini. Il Fondo Antidiossina ha infatti riscontrato una concentrazione di diossine e PCB molto elevata rispetto alla norma nei frutti di mare prelevati nel Mar Piccolo di Taranto: circa il 69 % in più. Non erano mai stati registrati valori di inquinamento così alti in Europa, una catastrofe senza precedenti.[MORE]
Gli occhi restano puntati ancora una volta sull'Ilva. In molti sostengono l'ipotesi per cui l'acciaieria avrebbe notevolmente contribuito all'inquinamento e alla contaminazione del mare. Ma l'azienda smentisce.
Il problema principale adesso è garantire la sicurezza ai consumatori. Secondo gli esperti la diossina può essere assorbita dai molluschi solo se i fondali inquinati vengono smossi e le cozze si trovano nelle vicinanze. Dunque i mitili appesi ai filari di coltivazione, pur essendo in ammollo nelle stesse acque, sarebbero sicuri. O meglio, avrebbero una concentrazione di PCB e diossina elevata ma ancora entro i limiti della legge necessari alla commercializzazione.
A detta del direttore generale dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, Giorgio Assennato, “i mitili contaminati non potrebbero mai finire sui banconi di vendita e quindi sulle nostre tavole”, rassicura.
Eppure i dubbi restano. Sarà davvero tutto così sotto controllo? In questo contesto di tensione e allarmismi smentiti, dopo varie discussioni, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha convocato una riunione a Taranto a cui sono stati invitati i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Bonanni e Angeletti. Nel corso del vertice l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro al tavolo tecnico con gli Enti locali di Taranto Asl e Arpa, ha sottolineato che il livello di diossina è ancora nella norma per la maggior parte dei molluschi. In caso contrario si procederà subito con l'eliminazione della merce contaminata.
Intanto i miticoltori chiedono un'informazione corretta e che venga precisato che le cozze da loro venute sono buone. “Quei titoli di giornali sbagliati ci stanno ammazzando” aggiungono gli operatori del settore “la gente non legge il resto dell’articolo ma si sofferma purtroppo al titolo che parla di cozze contaminate”.
Tra scontento e delusione la situazione di Taranto, da tempo ormai sotto le telecamere, sta diventando sempre più grave. Resta preoccupante anche la questione relativa alla forte concentrazione di CO2 nell'atmosfera. Il tasso di mortalità dovuto a patologie legate all'inquinamento continua infatti ad essere allarmante.