Cronaca
Covid19: Iss, possibile circolazione limitata Sud. Coronavirus, ecco il bilancio aggiornato
ROMA, 12 MAR - Continua a crescere in Italia la curva dei contagi da nuovo coronavirus ma per le Regioni del Sud, dove i casi ci sono ma risultano al momento ancora limitati, c'è la possibilità che l'atteso 'tsunami' di infezioni possa essere evitato.
Ad una condizione: che vengano rispettate in modo ferreo le rigide misure di contenimento decise dal governo. A tracciare uno scenario che apre ad un cauto ottimismo è il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro.
"E' possibile che al Sud possa esserci una circolazione più limitata del nuovo coronavirus e che i picchi di pazienti che necessitano di terapia intensiva, e dunque di essere intubati, non siano così importanti come è stato al Nord, a patto che si rispettino le attuali misure stringenti di contenimento", spiega Brusaferro all'ANSA.
Al Sud infatti, chiarisce, "i casi sono ancora limitati e se si agisce in un momento iniziale della curva epidemica si può intervenire in modo significativo. Se dunque il rispetto delle misure varate, a partire dalle limitazioni dei contatti interpersonali, è fondamentale in tutto il Paese, ancora più cruciale è nelle regioni meridionali proprio per rallentare dagli inizi la circolazione del virus". Per ora, i casi al Meridione, precisa, "hanno per lo più un collegamento con i focolai settentrionali e la situazione è molto diversa". In generale, però, "in questo momento la curva sta crescendo e valuteremo l'efficacia delle forti misure adottate nell'arco dei prossimi 15 giorni. Speriamo - afferma - in un rallentamento dei contagi soprattutto al Nord, ma è presto per fare previsioni e monitoriamo quotidianamente". Difficile prevedere dunque quanto potrà durare questa fase.
Quanto al rischio che il virus possa 'ripresentarsi' una volta passata, come si spera, la fase di emergenza pandemica, le valutazioni e gli studi "sono in corso ma - afferma il presidente Iss - riteniamo che anche questo, come gli altri virus, possa lasciare una memoria immunitaria nelle persone che possa appunto immunizzarle. Le conoscenze sul SarsCov2, però, le stiamo sviluppando in itinere". Un altro dato che emerge è, inoltre, l'alto tasso di mortalità da Covid-19 nel nostro Paese: "ciò - spiega Brusaferro - può dipendere anche dal fatto che è cambiata la modalità di misurazione del denominatore.
Prima la base che si considerava includeva anche tutti i soggetti postivi asintomatici, ma successivamente si sono considerati solo i soggetti positivi sintomatici. Il denominatore dunque si riduce ed il tasso di mortalità cresce. Questo è uno dei fattori che spiega il fenomeno". Punto cruciale è anche l'assistenza e le Regioni più colpite si stanno organizzando puntando pure, sottolinea, "alla creazione di Covid-Hospital, specifiche strutture dove curare i soggetti positivi o malati, lasciando le altre strutture ospedaliere ai pazienti con altre patologie. Vari gli esempi di questo tipo in Lombardia". Il problema, comunque, è mondiale dopo la dichiarazione di pandemia da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità.
E la situazione in Africa, dove vari casi sono segnalati, preoccupa: "Il virus sta circolando anche qui ma le condizioni variano tra i vari Stati. Resta il fatto che l'organizzazione dei servizi sanitari africani non è paragonabile alla nostra. Il tema è globale ma l'Africa - conclude - è sicuramente un tema importante"
Boccia, ragazzi stiano a casa e studino
"Chiedo ai ragazzi di stare a casa e fare i compiti ogni giorno". E' l'appello rivolto ai giovani dal ministro delle Autonomie Francesco Boccia in collegamento con 'La vita in diretta' dalla Protezione Civile. "E' vero che la scuola ha le attività sospese ma è anche vero che tutte le scuole stanno facendo uno sforzo straordinario mettendo schede su piattaforme e indicando un programma. Italia sta diventando un modello per il mondo".
Il Bilancio aggiornato 12.839 malati,2.249 in più rispetto a ieri
Sono 12.839 i malati di Coronavirus in Italia, 2.249 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 15.113. Il dato è stato fornito dal commissario per l'emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile
Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 6.896 i malati in Lombardia (1.133 in più di ieri), 1.758 in Emilia Romagna (+170), 1.297 in Veneto (+357), 554 in Piemonte (+74), 570 nelle Marche (+109), 352 in Toscana (+38), 172 nel Lazio (+47), 174 in Campania (+25), 243 in Liguria (+62), 148 in Friuli Venezia Giulia (+38), 111 in Sicilia (+30), 98 in Puglia (+27), 102 in Trentino (+28), 78 in Abruzzo (+41), 62 in Umbria (+18), 16 in Molise (+0), 39 in Sardegna (+2), 26 in Valle d'Aosta (+7), 32 in Calabria (+15), 103 in Alto Adige (+28), 8 in Basilicata (+0). Quanto alle vittime, se ne registrano: 744 in Lombardia (+127), 146 in Emilia Romagna, (+33), 32 in Veneto (+3), 26 in Piemonte (+5), 22 nelle Marche (+4), 5 in Toscana (+4), 11 in Liguria (+3), una in Campania (+0), 9 Lazio (+3), 8 in Friuli Venezia Giulia (+2), 5 in Puglia (+0), 2 in Abruzzo (+1), uno in Valle d'Aosta (+0). I tamponi complessivi sono 86.011, quasi 60mila dei quali in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.
1.153 malati in terapia intensiva 125 in più rispetto a ieri
Sono 1.153 i malati ricoverati in terapia intensiva, 125 in più rispetto a ieri. Il dato è stato fornito in conferenza stampa. Dei 12.839 malati complessivi, 6.650 sono poi ricoverati con sintomi e 5.036 sono quelli in isolamento domiciliare.