Politica
Emergenza, Covid-19. Fase 2, il Governo assegna le classi di rischio. Ecco chi riaprirà
ROMA. 18 APR - La ripartenza dell'Italia indirizzata alla fase 2 che dovrebbe iniziare dal 4 maggio, dal punto di visto imprenditoriale, commerciale e industriale, sarà una mossa delicata che non potrà assolutamente ammettere errori. In una situazione come quella che sta vivendo il nostro Paese è essenziale seguire delle regole che non potranno assolutamente essere trasgredite, pena il rischio di cancellare il lavoro e i sacrifici fatti finora da milioni di italiani.
Per questo motivo si sta mettendo a punto un piano complesso per far ripartire interi settori e che si baserà sulla valutazione del cosiddetto "rischio integrato" per i lavoratori: un indice che prende in considerazione le criticità delle mansioni svolte dai dipendenti e la possibilità di assembramenti sui luoghi di lavoro.
Una prima lista delle attività è già pronta e divide i settori produttivi in tre colori: verde (rischio basso), giallo (rischio medio) e rosso (rischio alto).
Per quanto riguardo il rischio BASSO (verde) sono coinvolte attività come l’agricoltura, la pesca, l’estrazione di minerali, le imprese edili e tutto il comparto dell’industria manifatturiera in generale (alimentare, tessile, chimica, metallurgica, di legno, carta e pelle, la fabbricazione di computer e di veicoli e mobili). Via libera anche per il settore editoriale, la produzione cinematografica, le attività immobiliari, le agenzie di viaggio e le biblioteche.
A rischio medio (giallo), sono valutati i settori della ristorazione e delle attività sportive, ovvero bar, ristoranti e palestre che hanno chiuso i battenti al pubblico. Stesso livello di criticità anche per la scuola (che rimane comunque CHIUSA) e per un altro settore come i trasporti. I lavoratori impiegati nella gestione delle reti fognarie, nell’assistenza sociale residenziale e nelle ricevitorie, nei locali per le scommesse e nelle sale da gioco hanno invece un rischio integrato medio-alto.
Del rischio alto (rosso), invece, fanno parte, il trasporto aereo, l’assistenza sociale e quella sanitaria non residenziale. Si tratta di attività mai sospese, ma ritenute a elevato rischio integrato per le mansioni e i livelli di dell’aggregazione sociale che comportano.
Nei prossimi giorni, il Premier Conte firmerà e renderà noto un nuovo decreto spiegando ulteriormente le decisioni prese sulle aperture delle aziende, nonché le date. Questione di giorni. Intanto, per facilitare la comprensione, la task force del Governo, ha formulato una tabella.
Ecco il riepilogo delle classi a rischio e aggregazione sociale.