Covid. Scuola: Studenti convinto di pagare incapacità adulti. Leggi il dettaglio
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Covid. Scuola: Studenti convinto di pagare incapacità adulti. Leggi il dettaglio

martedì 5 gennaio, 2021

65% studenti convinto di pagare incapacità adulti. Save The Children-Ipsos,42% ingiusto permesso adulti di lavorare
ROMA, 05 GEN - I ragazzi si sentono esclusi dalle scelte per il contrasto alla diffusione del Covid, che li hanno visti penalizzati nell'interruzione delle attività scolastiche in presenza: il 65% è convinto di star pagando in prima persona per l'incapacità degli adulti di gestire la pandemia, il 43% si sente accusato dagli adulti di essere tra i principali diffusori del contagio, mentre il 42% ritiene ingiusto che agli adulti sia permesso di andare al lavoro, mentre ai giovani non è permesso di andare a scuola. Sono alcuni dei dati contenuti dall'indagine fatta da Ipsos per Save The Children, dal titolo "I giovani al tempo del Coronavirus" su un campione di ragazzi dai 14 ai 18 anni.

Scuola: 28% alunni, almeno un compagno ha interrotto studi Indagine Save The Children-Ipsos. In 34 mila a rischio abbandono

Il 28% degli adolescenti dichiara che dall'inizio della pandemia almeno un compagno nella propria classe ha smesso di frequentare la scuola. Tra le cause principali delle assenze durante la Dad la difficoltà di connessione e la mancanza di concentrazione. E' quanto emerge da un'indagine, "I giovani ai tempi del Coronavirus", condotta da Ipsos per Save The Children che analizza opinioni, stati d'animo e aspettative di studenti tra i 14 e i 18 anni. Sulla base dei dati dell'indagine, la stima è che almeno 34mila studenti delle superiori, a causa delle assenze prolungate, potrebbero trovarsi a rischio di abbandono scolastico.

28% alunni, almeno un compagno ha interrotto studi   Indagine Save The Children-Ipsos. In 34 mila a rischio abbandono

Il 28% degli adolescenti dichiara che dall'inizio della pandemia almeno un compagno nella propria classe ha smesso di frequentare la scuola. Tra le cause principali delle assenze durante la Dad la difficoltà di connessione e la mancanza di concentrazione. E' quanto emerge da un'indagine, "I giovani ai tempi del Coronavirus", condotta da Ipsos per Save The Children che analizza opinioni, stati d'animo e aspettative di studenti tra i 14 e i 18 anni. Sulla base dei dati dell'indagine, la stima è che almeno 34mila studenti delle superiori, a causa delle assenze prolungate, potrebbero trovarsi a rischio di abbandono scolastico.

"Anno sprecato" per quasi uno studente su due (46%) Ipsos-Save The Children, 85% capito importanza uscire con amici

Un "anno sprecato" per quasi un adolescente su due (46%), che, in ogni caso, nella costrizione di vivere in un mondo di incontri solo virtuali, ha fatto riscoprire a molti il valore della relazione "dal vivo" con i coetanei: anche se quasi un quarto degli adolescenti (23%) dichiara che, in questo anno di pandemia, ha capito che uscire non è poi così importante e che si possono mantenere le relazioni anche on line. Per contro, l'85% dei ragazzi intervistati afferma invece di aver capito quanto sia importante uscire con gli amici, andare fuori e relazionarsi "in presenza". E' il quadro delineato dall'indagine realizzata da Ipsos per conto di Save The Children dal titolo "I giovani ai tempi del Coronavirus" su un campione di adolescenti tra i 14 ed i 18 anni. Tra le "privazioni" che i ragazzi hanno sofferto di più, anche quella di non aver potuto vivere esperienze sentimentali importanti per la loro età (63%).

solo 1 studente su 4 pensa tutto tornerà come prima. Realizzata da Ipsos per Save The Children

Solo 1 adolescente su 4 pensa che "tornerà tutto come prima" (26%) e la stessa percentuale ritiene che "continueremo ad avere paura", mentre il 43% vede l'esperienza che sta vivendo come uno spartiacque che sdogana, anche dopo il vaccino, il fatto che "staremo comunque insieme in modo diverso, più on line" (43%). Sono alcuni dei dati della ricerca realizzata da Ipsos per Save The Children che analizza opinioni, stati d'animo e aspettative di studenti tra i 14 e i 18 anni. Il 69% degli studenti intervestati ha sentito in qualche modo parlare del Next Generation EU e la gran parte guarda con interesse alle possibilità che potrebbe offrire per il loro futuro, tanto da sperare che attraverso questo Fondo vengano incrementati i finanziamenti per l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani (30%) o la possibilità di studiare gratuitamente all'estero (17%) e all'università (17%).


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