Covid, rumore sismico non azzerato in zone industriali chiave
Cronaca Lazio Roma

Covid, rumore sismico non azzerato in zone industriali chiave

lunedì 5 ottobre, 2020

Covid, rumore sismico non azzerato in zone industriali chiave. Studio Ingv e università di Ferrara, analisi durante lockdown.
ROMA, 05 OTT - Contrariamente a quanto era avvenuto nel resto d'Italia, nelle zone con attività industriali essenziali per il Paese, come alcune aree della Pianura Padana, il lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19 non ha ridotto il rumore sismico, ovvero i piccoli movimenti della crosta terrestre causati da traffico e macchinari industriali.

Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Scientific Reports dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e università di Ferrara. La ricerca è stata condotta analizzando un arco di tempo di sei settimane: due antecedenti al periodo di lockdown e quattro interessate dalle misure imposte dal Governo per contenere la pandemia e che non hanno riguardato le attività industriali considerate strategiche.

"Analizzando i segnali provenienti dalle stazioni della Rete Sismica Nazionale dell'Ingv dislocate nel settore centro-settentrionale del Paese abbiamo potuto osservare, in alcune aree, una repentina diminuzione del rumore sismico di origine antropica che, tuttavia, non mostrava una distribuzione omogenea sul territorio", osserva il primo autore della ricerca, Davide Piccinini, dell'Ingv".

L'elaborazione di mappe della distribuzione del rumore sismico hanno quindi permesso di evidenziare "regolarità spaziali nelle discrepanze di tale distribuzione", aggiunge un altro autore della ricerca, Marco Olivieri, dell'Ingv. È emerso in questo modo che in alcune aree della Pianura Padana "c'erano gruppi di stazioni sismiche che mostravano la stessa 'anomalia', a indicare un fenomeno significativo.

Ci siamo quindi avvalsi del contributo dei colleghi economisti per poter interpretare in maniera più esaustiva, approfondita e quantitativa questo dato". Il confronto ha evidenziato una correlazione tra la presenza di distretti produttivi la cui attività è stata indicata come economicamente non differibile e, in quelle stesse zone, la mancata drastica riduzione del rumore sismico prodotto dalle attività umane.


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