Politica
Covid. Ministro e piano pandemico, 'ritiro è scelta Oms
Ministro e piano pandemico, 'ritiro è scelta Oms'. Ricostruzione Speranza, nessuna richiesta Italia.Basta speculare
ROMA. 28 APR - L'Italia un Piano pandemico aggiornato ora lo ha ed il suo mancato rinnovo negli anni è imputabile a 7 governi precedenti, mentre il ritiro dello studio dell'Oms Europa che sosteneva l'inadeguatezza dell'Italia a fronteggiare la pandemia da Covid, sempre in relazione al mancato rinnovo del Piano, è stata una decisione della Stessa Organizzazione mondiale della sanità, per delle inesattezze contenute.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, difende la propria azione di governo e, intervenendo in Senato in occasione della presentazione delle mozioni di sfiducia a suo carico, invita a porre fine alle speculazioni sulla vicenda. Il mancato aggiornamento del Piano, rimasto fermo al 2006, e lo studio firmato dal gruppo di esperti dell'Oms Europa di Venezia guidato da Francesco Zambon - nel quale si sosteneva che il nostro Paese, nel 2020, non aveva le armi per far fronte all'epidemia - è tra i filoni dell'indagine da parte della Procura di Bergamo, insieme alla gestione sanitaria della Regione Lombardia. Indagine in cui è indagato il direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra.
L'Italia, è la premessa del ministro, è arrivata "impreparata al Covid perché per decenni è stata trascurata la sanità pubblica considerata come un costo". Ma il tema del mancato aggiornamento del Piano è un tema che "non va piegato alla polemica politica" e che comunque fa riferimento, stigmatizza Speranza, "a 180 mesi durante i quali si sono alternati ben 7 governi, con diverse maggioranze parlamentari. Tutti i gruppi, compresi quelli che hanno sottoscritto le mozioni oggi in discussione, hanno sostenuto alcuni di questi governi. Troppo facile oggi far finta di non vedere". Il responsabile della Salute ha quindi ricostruito l'intera vicenda, ricordando come l'Oms ed i responsabili del Centro europeo per il controllo delle malattie Ecdc abbiano visitato l'Italia dal 24 febbraio al 4 marzo 2020, inviando poi delle raccomandazioni operative accolte dal nostro Paese.
Cosa diversa è lo studio dell'Oms Europa, che, ha chiarito, "non ha una ricaduta diretta nella gestione della pandemia" e che è successivo, venendo pubblicato il 13 maggio, dopo il lockdown, quando la curva del contagio della prima ondata era già stata appiattita. La scelta di pubblicare e poi ritirare quel documento dal sito dell'Oms, puntualizza ancora il ministro, è una "scelta autonoma dell'Oms". E la stessa Oms, di cui è parte la sede di Venezia responsabile dello studio, ha chiarito che il report è stato ritirato per "inesattezze fattuali".
Tra gli errori rilevanti, quello relativo alla timeline dell'epidemia in Cina. La stessa Oms Europa, inoltre, il 14 dicembre 2020 dichiara che "in nessun momento il governo italiano ha chiesto all'Oms di rimuovere il documento". Insomma, "una posizione molto chiara che - è la conclusione di Speranza - pone fine a qualsiasi ulteriore speculazione".