Covid: impatti su gestione rifiuti, ma sistema garantito
Cronaca Lazio Roma

Covid: impatti su gestione rifiuti, ma sistema garantito

giovedì 10 dicembre, 2020

Covid: impatti su gestione rifiuti, ma sistema garantito. Rapporto 2020 Fise Unicircular e Fondazione sviluppo sostenibile.
ROMA, 10 DIC - L'emergenza sanitaria ha avuto effetti anche sulla gestione dei rifiuti, ma il sistema è riuscito a tenere, evitando crisi, e mostrando capacità di adattamento e continuando a garantire le diverse fasi di raccolta, trattamento e riciclo. Questo quanto emerge dal rapporto di Fise Unicircular (Unione imprese economia circolare) e della Fondazione sviluppo sostenibile 'L'Italia del riciclo 2020', presentato nel corso di un evento online. Mercato però - si sottolinea - con il freno a mano tirato per le materie prime e per gli investimenti. In particolare, l'impatto Covid-19 - in base all'indagine condotta tra settembre e ottobre 2020 - ha permesso la tenuta della raccolta differenziata degli imballaggi domestici; mentre sono diminuiti l'organico (del 15%) per il crollo della ristorazione e del turismo, i rifiuti speciali di origine industriale, delle costruzioni e del commercio.

Tra marzo e maggio "il 53% degli intervistati ha riscontrato riduzioni significative delle raccolte differenziate, superiori al 20% rispetto allo stesso periodo del 2019". Quanto all'andamento delle raccolte delle filiere, sommando i dati dei primi quattro mesi del 2020, compresi circa due mesi di lockdown, si è registrato rispetto allo stesso periodo del 2019 un incremento di oltre il 7% della differenziata dei rifiuti d'imballaggio domestici anche per l'aumento del commercio online: più 5-6% per vetro e plastica, più 10% per carta e acciaio. Riduzioni importanti (più del 10%) per le filiere collegate alle isole ecologiche, tipo Raee e imballaggi in legno, e per le attività industriali e commerciali.

Nel periodo giungo-agosto 2020 tutte le raccolte differenziate sono tornate a crescere grazie alla riapertura delle attività. Ma le ripercussioni più pesanti si sono registrate sulla riduzione degli sbocchi esteri, come chiusure e rallentamenti doganali, e di quelli nazionali; cosa che ha determinato "un crollo della richiesta di materie prime riciclate e una maggiore competizione da parte delle materie prime vergini". "È necessaria in particolare - evidenzia Paolo Barberi, presidente di Fise Unicircular - la rapida definizione dei decreti nazionali per le diverse filiere 'end of waste' e la semplificazione delle procedure di controllo sulle autorizzazioni, caso per caso.

L'emergenza ha evidenziato inoltre alcune carenze di dotazione impiantistica, soprattutto per la frazione organica e la frazione residuale non riciclabile, e la necessità di nuove tecnologie di riciclo per alcune tipologie di rifiuti", come "plastiche miste e alcuni Raee". "Per l'economia circolare, favorire innovazione e nuovi investimenti - dichiara Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile - sarebbe molto utile ridurre i tempi, a volte lunghi anni, per le autorizzazioni di attività di riciclo di rifiuti. Nell'uso delle risorse europee del Recovery fund è necessario finanziare la ricerca e l'innovazione delle tecniche di riciclo in settori critici".


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