Salute
Covid. C'è Dpcm. Protezione Civile e Difesa in aiuto Regioni. Arcuri fuori Piano ad aprile
Covid. C'è Dpcm. E per vaccini si punta a mezzo mln al giorno. Protezione Civile e Difesa in aiuto Regioni. Arcuri fuori Piano ad aprile
ROMA, 28 FEB - La firma del prossimo Dpcm in queste ore o al massimo martedì. E parallelamente un cambio di strategia sui vaccini, che prevede un ruolo sempre più centrale di Palazzo Chigi nella campagna anticovid, affinché Protezione Civile ed Esercito siano pronti ad intervenire per limitare eventuali gap nelle regioni: l'auspicio è di procedere fino al ritmo di 500mila dosi al giorno già nel mese di aprile, quando dovranno arrivare anche le prime dosi di Johnson & Johnson.
Sarà una settimana di svolta, dunque, che prevede un cambio di passo e nuovi avvicendamenti: entrano in vigore le ultime ordinanze del ministro della Salute, con la Sardegna prima Regione a diventare area bianca e Lombardia, Marche, Piemonte in arancione. Mentre Basilicata e Molise vanno in area rossa. Il Governo tornerà a riunirsi, almeno nell'ambito della cabina di regia di ministri per mettere al punto il Decreto della Presidenza del Consiglio, sciogliendo gli ultimi nodi.
L'attenzione è in particolare sulla scuola alla luce delle indicazioni del Cts: nelle zone rosse tutti gli istituti dovrebbero essere chiusi. Gli esperti hanno anche valutato che gli studenti dovranno essere in Dad nel caso l'incidenza sia superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti. Il ministro Patrizio Bianchi si è attivato fin da subito in relazione con i colleghi sui lavori al provvedimento
La ratio di fondo è che, pur ritenendo centrale la socialità dei ragazzi, la sicurezza resta prioritaria e per questo si lavora assieme ai tecnici sulle misure. Anche qui con l'obiettivo di incrementare le vaccinazioni dei prof, arrivate ora a 150 mila. Da parte delle Regioni, nel parere inviato al Governo e definito "interlocutorio", non sono emersi dei paletti o motivazioni che impedirebbero il via libera al Dpcm.
Resta la richiesta dei governatori per l'istituzione di tavoli tecnici sulla revisione dei parametri e sui protocolli per le eventuali riaperture in futuro. Sui congedi parentali retribuiti, invece, l'Esecutivo è al lavoro per reintrodurli anche per figli con più di 14 anni, ma c'è anche la valutazione dei casi di smart working per i genitori e altre situazioni particolari come quelle rappresentate da coloro che sono attivi con partita Iva. Aldilà delle nuove misure, ovunque il mantra è "accelerare sui vaccini", considerando i dati che emergono dall'ultimo bollettino: i casi di Covid in Italia si avvicinano a tre milioni (esattamente 2.925.265) considerato l'incremento di 17.455 nuovi positivi nelle ultime 24 ore mentre il tasso è salito al 6,8%.
Ma ci sono i primi importanti segnali, frutto delle vaccinazioni agli anziani: dopo 4 mesi - con 192 decessi in un giorno - si è scesi sotto quota 200. Per questo la corsa contro il tempo ha ora bisogno di moltiplicare la sua velocità con un trend ascendente di somministrazioni che arrivi tra le trecentomila e le cinquecentomila dosi al giorno ad aprile, per raggiungere l'obiettivo di poter ottenere fino a 19 milioni di vaccinazioni al mese, supportati anche da Johnson & Johnson ad aprile, di cui sono previste 7,3 milioni di dosi nel secondo trimestre 2021.
Se l'Aifa nei prossimi giorni darà l'ok, sarà possibile - come già ipotizzato da Draghi - inoculare il siero al numero più alto di persone il prima possibile attraverso una prima dose, ritardando la somministrazione della seconda. La proposta, sulla scia di quanto già accade in Gran Bretagna, è forte degli ottimi risultati che questa strategia sta producendo nel Regno Unito.
E la nomina di Fabrizio Curcio alla Protezione Civile delinea il nuovo corso della governance: il neocapo del Dipartimento - che in attesa di vedere Draghi nei prossimi giorni sarà alle prese con studi e dossier - sarà lo strumento di Palazzo Chigi per intervenire sulle carenze regionali della macchina. Assieme alla Difesa, la Protezione Civile - forte della distribuzione capillare sul territorio - potrà intervenire sul modello classico delle emergenze, per operazioni rapide come la riconversione dei drive trhough già esistenti in hub vaccinali, l'utilizzo di strutture e palazzetti o la costruzione di tendostrutture laddove sarà necessario in tutto il Paese.
Tutto questo sarà accompagnato da una fase transitoria che potrebbe concludersi solo il 31 marzo, con lo scadere dei poteri del Commissario, Domenico Arcuri, a cui successivamente potrebbe restare però la gestione degli approvvigionamenti.
Nel frattempo potrebbe essere previsto il nuovo Piano con il ruolo centrale della Protezione Civile e il progressivo coinvolgimento dei militari. Che tradotto vuol dire riaffidare ai poteri ordinari la gestione delle Emergenze. Il centro vaccinale a Roma allestito nella cittadella militare della Cecchignola, nel mese di marzo farà da apripista al nuovo corso e potrebbe essere il primo a dare il via alla campagna vaccinale di massa, con gli over 70 pronti a tendere il braccio ai medici, per le iniezioni contro il virus.