Cronaca
Covid. Altra stretta sui giochi, rischiano anche lotterie
ROMA, 02 NOV - Come ampiamente preventivato, con il nuovo decreto che il governo si prepara a vagliare arriva anche per il mondo dei giochi l'ulteriore stretta, che potrebbe estendersi nei prossimi giorni anche alle lotterie, per il momento salvate dai divieti di Palazzo Chigi. E' stato lo stesso premier Giuseppe Conte ad annunciare il nuovo provvedimento nell'informativa al Parlamento. "Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano", ha detto il presidente del Consiglio, confermando così i timori espressi già nei giorni scorsi dagli operatori.
Nel Dpcm del 24 ottobre, il governo aveva fermato sale giochi, sale scommesse, bingo e casinò senza toccare invece slot machine, Gratta&Vinci e lotterie presenti nei bar e nei corner all'interno degli esercizi commerciali. Oggi, insieme con la stretta su mostre e musei, Conte ha annunciato quella anche sulle cosiddette macchinette che, dunque, torneranno a spegnersi nelle prossime ore. Secondo quanto si apprende, poi, non è escluso che l'Agenzia delle Dogane e Monopoli emani una circolare per sospendere anche Lotto e Superenalotto, così come avvenuto il 21 marzo scorso - in piena crisi sanitaria -, con la storica decisione di fermare le puntate.
Uno stop durato 45 giorni, fino al 4 maggio - in concomitanza con la Fase 2 - e che è costato all'Erario, stando ai dati riportati dagli analisti, una perdita di circa 25 milioni di euro al giorno. Il nuovo stop del governo terrorizza le aziende del gioco, le ultime a riaprire i battenti, insieme con locali e discoteche, dopo la prima chiusura. "In questa fase - spiega Isabella Rusciano di As.tro, l'associazione che rappresenta gli operatori del gioco - è imprescindibile sostenere tutte le aziende interessate dalle chiusure 'selettive', senza discriminare quelle di gioco pubblico che, tra l'altro, hanno fatto notevoli investimenti per adeguarsi ai protocolli di sicurezza".
"Quello che è certo - conclude l'associazione è che un ulteriore lockdown, non accompagnato da misure di sostegno tempestive e capienti, segnerebbe la fine inesorabile delle aziende di gioco per totale assenza di liquidità, con pesanti ripercussioni anche sul fronte occupazionale: stiamo parlando di migliaia di aziende e decine di migliaia di lavoratori e relative famiglie".