Resilienze
Covid-19: Psicologi e psicoterapeuti varano “Sosteniamo chi cura” per le professioni d’aiuto
COSENZA 16 APR - In questi mesi, mentre il resto della popolazione è stata invitata a rallentare, fermarsi e proteggersi, medici, infermieri e personale sanitario lavorano senza sosta per fronteggiare situazioni emotivamente e professionalmente gravose.
In un momento così difficile, gestire lo stress e conservare l’energia fisica e psicologica è di fondamentale importanza per chi si trova in prima linea ad affrontare l'emergenza sanitaria da Covid-19.
Gli operatori sanitari, professionisti che da sempre si confrontano con la malattia e la morte, si trovano a vivere una situazione poco o per nulla prevedibile e controllabile o, per dirla come Roger M. Solomon, a vivere “una situazione che provoca un senso opprimente di vulnerabilità o di perdita di controllo”, per il numero di pazienti gravi che si devono gestire, per la paura e necessità di tutelare se stessi e i propri familiari, per il numero di deceduti e persone gravi che si devono curare e che, a loro volta, versano in uno stato di solitudine nella loro paura. Il responsabile di tutto ciò è un virus “invisibile” che mette a repentaglio l’incolumità dell’intera persona, non solo per il rischio di essere contagiati e di contagiare, ma anche di riceverne una sofferenza psichica che può durare a lungo. E’ in questi casi che diventa importante il supporto dei professionisti della salute mentale, al fine di poter offrire agli operatori la possibilità di richiedere un intervento mirato (psicoeducazione, disinnesco emotivo, debriefing, etc.), stabilito a priori specificamente per le loro necessità.
Bisogna considerare, inoltre, che in chi svolge una professione d’aiuto c’è sempre in gioco un’idea, una premessa, un modello generale che può essere rappresentato dall’archetipo junghiano del guaritore e magnificamente narrato in una brillante opera di Adolf Guggenbühl Craig (2006): “Al di sopra del Malato e della Malattia”. Con il modello del guaritore viene a trovarsi in relazione chiunque abbraccia nella propria vita, e non solo professionalmente, il compito tutt’altro che leggero di assistere, guarire, curare. Da una parte c’è l’essere umano malato, stressato, esaurito, incapace di far fronte alla vita; dall’altra l’essere umano che si presume abbia la capacità di lenire e guarire.
L’interesse di un individuo che sceglie una professione d’aiuto deriva quasi sempre dalla consapevolezza, a volte più chiara a volte meno, che in ogni vita umana alberga la possibilità della malattia, del malessere, dello smarrimento. Questa consapevolezza coinvolge tale individuo al punto da motivarne la scelta professionale poiché curando, aiutando, assistendo egli si sforza di fronteggiare la propria stessa ferita, la propria ansia, la propria paura.
Diventa fondamentale per il professionista della salute conservare la memoria della sua “ferita” e la consapevolezza che, nel curare gli altri, egli sta in realtà trattando non soltanto con l’altra persona ma anche con la propria malattia, con il proprio malessere personale ed esistenziale. Più chi presta aiuto crede di esser sano e che il “guasto” sta solo in chi gli sta di fronte, più cresce la distanza tra sé e l’altro e, con essa, si approfondisce la scissione tra i due poli dell’immagine del guaritore-ferito.
A tal fine, diventa cruciale implementare le risorse di supporto psicologico per sostenere gli operatori che quotidianamente si confrontano con l’emergenza, garantendole anche nel periodo successivo all’emergenza pandemica, contribuendo a potenziare le abilità di adattamento ed a promuovere l’empowerment personale.
Nei nostri territori, al fine di aiutare chi sta aiutando è nato il progetto “Sosteniamo chi cura”, grazie alla collaborazione di psicologi e psicoterapeuti che hanno deciso di fare rete offrendo il proprio supporto in un momento così complesso, non solo per il nostro Paese ma, in particolar modo, per tutto il personale sanitario impegnato negli ospedali (medici, infermieri, OSS, soccorritori...). L’iniziativa è coordinata e promossa dal Centro Clinico di Psicoterapia Cognitiva di Cosenza e dal Centro di Psicoterapia Cognitiva - Associazione Ecopoiesis di Reggio Calabria.
Chi volesse usufruire dei servizi, del tutto gratuiti o avere maggiori informazioni può consultare il sito web: sosteniamochicura.wixsite.com/calabria
Marco Veltri - psicologo e psicoterapeuta
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