Covid-19. Ecco il Bilancio in Italia: 21 aprile 2020, ore 18.00
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ROMA, 21 APR - Nell'ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del nuovo Coronavirus sul territorio nazionale, i casi totali nel nostro Paese sono 183.957, al momento sono 107.709 le persone che risultano positive al virus.
Le persone guarite sono 51.600.
ATTUALMENTE POSITIVI 107709 - DECEDUTI 24648 - GUARITI 51600 Dati 21 aprile, ore 18
- 183.957 i casi totali dall'inizio della pandemia. Le persone attualmente positive sono 107.709, 24.648 deceduti e 51.600 guariti.
Variazioni rispetto al precedente bollettino:
- 2.723 nuovi casi positivi
- 534 deceduti
- 2.723 guariti
Tra i 107.709 attualmente positivi (- 528):
- 81.104 si trovano in isolamento domiciliare (+ 346)
- 24.134 ricoverati con sintomi (- 772)
- 2.471 in terapia intensiva (- 66)
Sono 1.450.150 (+ 41.483) i tamponi effettuati.
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Avviso: a partire dal 28 febbraio il numero dei deceduti sarà confermato dall'Istituto superiore di sanità dopo aver stabilito la causa di morte per Coronavirus.
Caratteristiche dei pazienti deceduti COVID-19 positivi
L'Istituto Superiore di Sanità pubblica due volte a settimana un'analisi sui dati epidemiologici dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia.
Ecco le caratteristiche relative al report del 16 aprile 2020:
Età media
- 79 anni
Età mediana
- 80 anni (più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione e la cui età media è di 62 anni)
Sesso
- uomini 65,3%
- donne 34,7%
Patologie pregresse al momento del ricovero
- Pazienti con 0 patologie pre-esistenti 3,6%
- Pazienti con 1 patologia pre-esistente 14,4 %
- Pazienti con 2 patologie pre-esistenti 20,7 %
- Pazienti con 3 o più patologie pre-esistenti 61,3%
Aree geografiche con la percentuale maggiore di deceduti
- Lombardia con 56,9%
- Emilia Romagna con il 13,9%
- Piemonte con il 7,,6%.
- Veneto con il 4,9%
Sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nelle persone decedute
- febbre 76%
- dispnea 72%
- tosse 38%
- diarrea 6%
- emottisi 1%
Consulta i Report sulla pagina del sito Epicentro dell'Istituto Superiore di Sanità.
I primi casi in Italia
I primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi, sono stati confermati il 30 gennaio dall'Istituto Spallanzani, dove sono stati ricoverati in isolamento dal 29 gennaio. Il 26 febbraio sono stati dichiarati guariti.
Il primo caso di trasmissione secondaria si è verificato a Codogno, Comune della Lombardia in provincia di Lodi, il 18 febbraio 2020.
Sorveglianza e controlli
Nel nostro Paese è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus e sono stati attivati controlli e screening sotto il coordinamento della task force ministeriale.
L'Italia ha bloccato il 30 gennaio con un'Ordinanza del ministro della Salute tutti i voli da e per la Cina per 90 giorni, oltre a quelli provenienti da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi.
Il Governo italiano ha dichiarato il 31 gennaio lo Stato di emergenza, stanziato i primi fondi e nominato Commissario straordinario per l'emergenza il Capo della protezione civile Angelo Borrelli.
Misure di contenimento
Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge il 23 febbraio 2020 con misure per il divieto di accesso e allontanamento nei comuni dove sono presenti focolai e la sospensione di manifestazioni ed eventi.
Successivamente sono stati emanati i seguenti decreti attuativi: il Dpcm 25 febbraio 2020, il Dpcm 1° marzo 2020, il Dpcm 4 marzo 2020, il Dpcm 8 marzo 2020, il Dpcm 9 marzo 2020 #Iorestoacasa, il Dpcm 11 marzo 2020 che chiude le attività commerciali non di prima necessità.
Tra le misure adottate anche l'ordinanza 22 marzo 2020, firmata congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Ministro dell'Interno, che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati un comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.
Il Governo ha poi emanato con il Dpcm 22 marzo 2020 nuove ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale. Il provvedimento prevede la chiusura delle attività produttive non essenziali o strategiche. Restano aperti alimentari, farmacie, negozi di generi di prima necessità e i servizi essenziali. Le stesse disposizioni si applicano, cumulativamente al Dpcm 11 marzo 2020 nonché a quelle previste dall’ordinanza del Ministro della salute del 20 marzo 2020 i cui termini di efficacia, già fissati al 25 marzo 2020, sono entrambi prorogati al 3 aprile 2020.
Con il DPCM 1 aprile 2020, tutte le misure per contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus sono state prorogate fino al 13 aprile 2020. Il decreto entrato in vigore il 4 aprile e sospende anche le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo.
Infine con il Dpcm 10 aprile 2020 tutte le misure sono state prorogate fino al 3 maggio.Il Dpcm permette la riapertura dal 14 aprile dei negozi per neonati e bambini, librerie e cartolibrerie.
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Data ultimo aggiornamento: 21 aprile 2020