Covid-19, +237 positive è il bollettino della regione Calabria dell'11 maggio 2021
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CATANZARO, 11 MAG - In Calabria ad oggi sono stati sottoposti a test 747.367 soggetti per un totale di tamponi eseguiti pari a 810.139 (allo stesso soggetto possono essere effettuati più test). Le persone risultate positive al Coronavirus sono 63.355 (+237 rispetto a ieri), quelle negative 684.012. Sono questi i dati giornalieri relativi all'epidemia da Covid-19 comunicati dal dipartimento Tutela della Salute. Territorialmente, dall’inizio dell’epidemia, i casi positivi sono così distribuiti:
- Cosenza: CASI ATTIVI 7.267 (102 in reparto AO di Cosenza; 30 in reparto al presidio di Rossano; 3 in terapia intensiva al presidio di Rossano; 17 al presidio ospedaliero di Acri; 14 al presidio ospedaliero di Cetraro; 0 all'Ospedale da Campo; 12 in terapia intensiva, 7.083 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 13.900 (13.410 guariti, 490 deceduti).
- Catanzaro: CASI ATTIVI 2.501 (45 in reparto all'AO di Catanzaro; 6 in reparto al presidio di Lamezia Terme; 13 in reparto all'AOU Mater Domini; 6 in terapia intensiva; 2431 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 6.800 (6.670 guariti, 130 deceduti).
- Crotone: CASI ATTIVI 856 (29 in reparto; 827 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 5.073 (4.987 guariti, 86 deceduti).
- Vibo Valentia: CASI ATTIVI 430 (18 ricoverati, 412 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 4.735 (4649 guariti, 86 deceduti).
- Reggio Calabria: CASI ATTIVI 2.156 (104 in reparto all'AO di Reggio Calabria; 19 in reparto al P.O di Gioia Tauro; 8 in terapia intensiva; 11 in reparto al P.O di Melito; 2.014 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 19.244 (18.944 guariti, 300 deceduti).
- Altra Regione o Stato estero: CASI ATTIVI 53 (53 in isolamento domiciliare); CASI CHIUSI 340 (340 guariti).
I casi confermati oggi sono così suddivisi: Cosenza 19, Catanzaro 31, Crotone 72, Vibo Valentia 13, Reggio Calabria 102, Altra Regione o Stato estero 0.
Nel conteggio sono compresi anche i due pazienti di Bergamo trasferiti a Catanzaro, mentre non sono compresi i numeri del contagio pervenuti dopo la comunicazione dei dati alla Protezione Civile.
In aggiornamento
Covid, Spirlì e Longo: «dati corretti, basta allarmismi»
Il presidente della Regione e il commissario della Sanità spiegano come funziona il sistema dei flussi e ribadiscono la regolarità delle comunicazioni al ministero
«I professionisti del territorio, delle strutture sanitarie e della Regione, stanno operando quotidianamente per arginare al più presto la curva dei contagi ed estendere al massimo l’immunità vaccinale. Questo lavoro ha consentito alla Calabria, pur con le note difficoltà, di essere oggi, in assoluto, la regione d’Italia in cui, dall’inizio della pandemia, si registra il minor numero di casi (3.332) e di decessi (57) per 100mila abitanti (dati al 10 maggio 2021). Anche i dati della settimana appena trascorsa sono confortanti, con quasi tutti i parametri che confermano il trend dei contagi in diminuzione e con il sistema vaccinale che ha preso il ritmo adeguato, superando i target giornalieri».
È quanto dichiarano, in una nota congiunta, il presidente della Regione, Nino Spirlì, e il commissario della Sanità, Guido Longo.
IL CHIARIMENTO SUI DATI
«È necessario – prosegue la nota – porre un chiarimento in merito al valore degli indicatori assegnati alla Calabria, nell’analisi settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, poi verificati nell’ambito della Cabina di regia nazionale. Preliminarmente, deve essere evidenziato che il flusso dei dati dal quale scaturisce il bollettino quotidiano regionale, riportato anche nel rendiconto giornaliero del ministero della Salute (attraverso Protezione civile nazionale), deriva dalle informazioni fornite dalle Aziende sanitarie e ospedaliere e viene supervisionato, aggregato e inviato dalla Regione. Per i soggetti risultati positivi al Covid-19, sempre le Aziende che hanno in carico i pazienti, siano essi ospedalizzati o in isolamento domiciliare, inseriscono, in una piattaforma di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, i relativi dati sanitari ed epidemiologici. Tali dati, essendo giocoforza non contestuali all’avvenuta diagnosi di positività, possono essere disallineati rispetto al dato in numero assoluto comunicato giornalmente al ministero della Salute/Protezione civile».
«Il sistema di monitoraggio, però, entro specifici margini di disallineamento, considera ugualmente affidabile il dato, che, pertanto – è spiegato ancora –, non incide negativamente né sul calcolo dell’indice di trasmissibilità, né sull’assegnazione del “colore” alla Regione. Qualora il livello di non allineamento fosse considerato non accettabile, sarebbe puntualmente segnalato come “alert”, essendo comunque disponibile il dato di riferimento, perché comunicato con il flusso giornaliero. Inoltre, l’affidabilità/attendibilità dei dati presenti in quella piattaforma, non deriva da una mera comparazione numerica, ma da un complesso esame settimanale della qualità e della completezza delle informazioni inserite. Nel report settimanale del ministero della Salute/Iss/Cabina di regia, i dati in esso presenti includono sia il dato derivante dal flusso ministero della Salute/Protezione civile, che il dato derivante dalla piattaforma Iss».
«NESSUNA OMISSIONE»
«Nessuna omissione di dati – precisano Spirlì e Longo – è quindi presente ma, semplicemente, il sistema degli indicatori trae la sua fonte da database e flussi diversi. Ai due già citati si devono aggiungere quello Agenas (per i posti letto) e quello della survey settimanale (per focolai e catene di trasmissione). È noto che l’analisi del rischio non si basa su un singolo parametro, ma sulla valutazione complessiva di 21 indicatori, dalla quale si attribuisce, settimanalmente, una determinata classificazione del rischio alla Regione. È per tali motivi che, ad esempio, nella settimana 19-25 aprile 2021, pur in presenza di un indice di trasmissione (Rt) ampiamente inferiore al valore 1, l’analisi combinata di tutti gli indicatori (tra cui il livello di saturazione dei posti letto) ha determinato per la Calabria l’attribuzione di un rischio “moderato” e la conferma della “zona arancione”, anziché un rischio basso e il passaggio in “zona gialla”».
L’INDICE
«Riguardo all’indice Rt – evidenziano il presidente e il commissario – questo indicatore rappresenta una stima statistica a posteriori su cui non incidono i casi della settimana di monitoraggio, ma quelli della settimana ancora precedente. Inoltre, in questi giorni si tenta di diffondere notizie fuorvianti anche sul numero di tamponi giornalmente effettuati. Il dato giornaliero tiene conto del numero dei soggetti a cui è stato eseguito un tampone (molecolare o rapido antigenico) e del numero totale dei tamponi eseguiti su queste persone. Allo stesso soggetto, a puro titolo d’esempio, può essere effettuato più di un tampone: uno screening iniziale con il test antigenico rapido, seguito da una conferma con un tampone molecolare e da un successivo tampone effettuato per dichiararne la guarigione. Ovviamente, il numero dei soggetti testati sarà inferiore al totale dei test eseguiti. Basta visionare il bollettino quotidiano del ministero della Salute per accorgersi che, proprio per questo motivo, non nella Regione Calabria, ma in tutte le Regioni d’Italia, il totale delle persone sottoposte a test è ovviamente di gran lunga inferiore al numero complessivo dei tamponi eseguiti ma che, in ogni caso, tutti i dati, figurano correttamente nei riepiloghi».
«I falsi allarmismi e le polemiche sterili – concludono Spirlì e Longo – non hanno senso in un momento in cui, grazie alla collaborazione e all’attenzione di tutti, si possono prospettare mesi migliori per il nostro territorio».