Cronaca

Covid. 1° Maggio “Il Lavoro Cura l’Italia” Leggi le reazioni Politiche e Imprenditoriali

ROMA, 01 MAG -  Papa Francesco, nessun giovane, persona, famiglia senza lavoro 
 "Il lavoro di San Giuseppe ci ricorda che Dio stesso fatto uomo non ha disdegnato di lavorare. Imploriamo #SanGiuseppeLavoratore perché possiamo trovare strade che ci impegnino a dire: nessun giovane, nessuna persona, nessuna famiglia senza lavoro!". Lo afferma papa Francesco in un tweet in occasione del 1/o Maggio.

*** Vescovo Crotone, senza lavoro non c'è dignità 'Custodire Abramo CC' azienda in concordato con 4000 dipendenti

 "Abbiamo un pensiero di preghiera particolare per le decisioni che saranno assunte per la Abramo: chiediamo al Signore ed a tutte le persone di buona volontà che questo tesoro prezioso sia custodito e promosso". Lo ha detto l'arcivescovo di Crotone-Santa Severina, mons. Angelo Panzetta nell'omelia dedicata in particolare ai lavoratori della Abramo Customer Care, azienda in concordato fallimentare che in Calabria occupa 4.000 persone di cui 1.200 solo a Crotone. Proprio oggi scadeva il termine per presentare il piano concordatario dell'azienda al Tribunale di Roma. Nelle prossime settimane si attendono le decisioni dei giudici sull'offerta di acquisto presentata dalla azienda reggina System House. "Questo - ha detto l'arcivescovo durante la messa celebrata nella chiesa Del Santissimo Salvatore nel quartiere dove si trova l'azienda - è un momento di preghiera al Signore per implorare il suo aiuto e chiedere la grazia del lavoro per la nostra gente e il nostro territorio. Lo facciamo non solo per motivi legati alle ricadute economiche, ma per un motivo più profondo e antropologico perché senza lavoro non c'è dignità.

Non c'è progettualità". Mons. Panzetta ha allargato la riflessione alla situazione generale del territorio e sottolineato la sua preoccupazione: "Senza il lavoro tutta l'educazione alla legalità rischia di portare a esiti di scoraggiamento e di non essere compresa nella sua verità. Il rischio è che la crisi travolga le piccole realtà sul territorio. Io prego il Signore ogni giorno per questo, prego per tutte le attività lavorative nel territorio perché non siano travolte, prego per le piccole realtà che costituiscono un presidio importante. Altrimenti consegneremo il nostro territorio all'illegalità". Mons. Angelo Panzetta ha evidenziato l'importanza di fare squadra. "Sono contento - ha detto - di aver saputo che la vicenda della Abramo ha costituito una occasione di convergenza sul territorio che non sempre c'è. Questa è stata una bella occasione nella quale finalmente è stato messo da parte il proprio punto di vista e tutti si stanno dando da fare perché questa vicenda non cada nel nulla e la sorte di queste persone, nel contesto calabrese più 4000 persone, abbia buon fine. Ogni agenzia, ogni istituzione deve fare la sua parte perché ogni buono nella nostra gente possa costituire un futuro migliore". 


*** Cgil-Cisl-Uil in piazza, 'rabbia e mobilitazione' 'Non è una festa'. Tre manifestazioni unitarie in luoghi simbolo

"Non la vedo come una festa ma come una giornata di rabbia"; "non è una festa ma è una giornata di mobilitazione": le parole del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, anticipano il clima con cui Cgil, Cisl e Uil si preparano a celebrare oggi il Primo Maggio. Con uno slogan: 'L'Italia si cura con il lavoro'. La scelta dei sindacati confederali su come vivere oggi la festa dei lavoratori è doppiamente simbolica: l'emergenza Covid non consente ancora di tornare al tradizionale corteo per un grande manifestazione nazionale ma Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza con tre manifestazioni nazionali unitarie, con delegati e operai, non numerosi, con le distanze e le precauzioni necessarie ma dando così un segnale di fiducia sulla prospettiva di ripartenza del Paese; e le manifestazioni saranno in tre luoghi "simbolici del mondo del lavoro", diversi per i temi e le realtà del territorio che queste tre scelte vanno a sottolineare. Le tre manifestazioni nazionali unitarie sono a Terni, dove il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlerà dalle acciaierie Ast; a Passo Corese (Rieti), dove dal sito di Amazon parlerà il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri; il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, parlerà dall'Ospedale dei Castelli in località Fontana di Papa (Roma). I tre interventi saranno in diretta Tv dalle 12:15 alle 13. In tutte le manifestazioni i delegati delle varie categorie interverranno a partire dalle 11:30. Per i social viene lanciato l'hashtag #1M202. L'emergenza Covid impone ovviamente di rinunciare al Concertone di piazza San Giovanni: si terrà presso la cavea dell'Auditorium della Musica, con una presenza limitata di pubblico. In tutt'Italia non mancheranno le iniziative sul territorio, città per città: tra tante, a Milano diretta streaming con "le voci del sindacato e di chi è impegnato nei settori particolarmente coinvolti dagli effetti dall'emergenza sanitaria"; a Brescia l'omaggio ai lavoratori di un centro vaccinale; a Napoli il sindacato ha scelto un simbolo di attualità della lotta per il lavoro, lo stabilimento Whirlpool.

*** Landini, è momento dei vaccini non di licenziare Ed ora anche rinascita degli investimenti e più lavoro stabile

Oggi, per il lavoro, "bisogna investire sulla salute, sulla sicurezza, sullo stato sociale: abbiamo visto il prezzo che abbiamo pagato a causa anche dei tagli alla sanità. Il nostro slogan per il Primo Maggio, 'è il lavoro che cura l'Italia', indica che oggi è il momento di vaccinare non è il momento di licenziare". Il leader della Cgil, Maurizio Landini, anticipa così - a Settegiorni di RaiParlamento - i temi della Festa del lavoro. Parlerà oggi dalla Ast di Terni, uno dei luoghi simbolo scelti per le tre manifestazioni unitarie organizzate da Cgil, Cisl e Uil. Il nodo, nel confronto con il Governo e indirettamente con le associazioni delle imprese a partire da Confindustria, è quello dei tempi per superare il blocco dei licenziamenti messo in campo per far fronte all'impatto sull'economia dell'emergenza Covid.

"E' stato un anno complicato. Come si è visto si sono persi posti di lavoro, soprattutto donne, giovani, e nel Mezzogiorno. Credo sia stato molto importante aver fatto i protocolli di sicurezza e aver bloccato i licenziamenti. Allo stesso tempo oggi è il momento della rinascita degli investimenti e di rimettere al centro un lavoro stabile, non precario", avverte il segretario generale della Cgil. E sul lavoro che cambia ai tempi del Covid , a partire dallo smart working, dice: ""Il lavoro è già cambiato. Quello che viene avanti è che ognuno di noi dovrà imparare sia a lavorare a distanza che a lavorare in presenza, è la stessa persona che sarà chiamata nel suo lavoro ad avere queste competenze quindi c'è un problema di diritto alla formazione e, dall'altra parte, credo che in tutti i contratti nazionali vanno regolate le modalità di lavoro anche a distanza"

"Per noi quest'anno non è un primo maggio normale, non è semplicemente una festa, quest'anno il primo maggio è una giornata di mobilitazione di lotta perché noi vogliamo rimettere al centro il lavoro, la sua capacità di cambiare le cose la sua capacità di curare il paese, di curare le persone", dice il leader della Cgil, Maurizio Landini, in un videomessaggio di 'auguri' per la festa dei lavoratori, un "buon primo maggio di impegno e di lotta". Non è un primo maggio 'normale', dice il segretario generale dell Cgil, perchè oggi "stiamo facendo i conti con una pandemia pesantissima che sta colpendo tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori in tutto il mondo. Una pandemia che sta aumentando le diseguaglianze e che sta facendo emergere un modello di sviluppo sbagliato che in questi anni ha svalorizzato il lavoro e che ha sfruttato l'ambiente e che oggi mostra tutta la sua debolezza".

"In questi anni il lavoro è stato svalorizzato, anzi era quasi sparito, mentre si sta dimostrando che è proprio il lavoro manuale, il lavoro essenziale delle persone che sono in grado di sconfiggere il virus". Ed "allo stesso tempo" il sindacato, con la crisi innescata dalla pandemia "rivendica la necessità di riconoscere diritti e tutele alle persone che per vivere hanno bisogno di lavorare. E proprio in questa direzione la giornata del Primo di maggio parla a tutto il mondo, perché purtroppo è aumentata la precarietà, ci sono tante forme di lavoro precario, i giovani e le donne stanno pagando un prezzo pesantissimo. Così come tanti anni fa si lanciò l'idea di ridurre il tempo di lavoro, oggi è il momento di costruire un lavoro di qualità, un lavoro che dia dignità alle persone, ma soprattutto che rimetta al centro cosa si produce, perché lo si produce, con quale sostenibilità ambientale", avverte Landini nel suo video di 'auguri' pubblicato dal sito di informazioni della Cgil, Collettiva.it. Oggi, dice, "soprattutto c'è bisogno di combattere le grandi diversità le grandi ricchezze che si sono accumulate in mano a pochi.

C''è un punto che con forza va rivendicato: chi crea la ricchezza è chi lavora; molto spesso la finanza è quella che distrugge la ricchezza che viene creata da chi lavora e allora il problema oggi anche redistribuire equamente la ricchezza che il lavoro produce e allo stesso tempo è il momento di ridare un significato un senso al lavoro che viene realizzato dalle persone. E il lavoro di cura è molto importante perché oggi il lavoro di cura, il lavoro di istruzione, diventa decisivo per cambiare la qualità dello sviluppo". "Nel nostro Paese vogliamo con forza utilizzare intelligentemente anche le risorse che finalmente l'Europa ha messo a disposizione di tutti i Paesi, vogliamo creare lavoro, vogliamo creare un nuovo modello di sviluppo, vogliamo fare in modo che i diritti fondamentali della persona dal diritto alla salute, al diritto all'istruzione, al diritto ad un lavoro dignitoso non precario, sia non un obiettivo irraggiungibile ma sia quello che quotidianamente ognuno vuole poter realizzare". "Per tutte queste ragioni - conclude Landini - auguro ai giovani, alle donne, ai pensionati, a tutti quelli che assieme a noi vogliono cambiare questa situazione, un buon Primo maggio di lotta e di mobilitazione


*** Bombardieri, ripartire da chi ha perso il lavoro Investire. Stop diseguaglianze. Ridurre orari a pari trattamento

"Bisogna ripartire dagli investimenti, dobbiamo eliminare le diseguaglianze, dobbiamo garantire nuovi posti di lavoro stabili e dignitosi: ripartiamo da chi ha perso in questi mesi il posto di lavoro". Il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, anticipa così - a Settegiorni di RaiParlamento - il suo messaggio per il Primo Maggio. "Noi pensiamo che da questa pandemia dovremmo trarre degli insegnamenti, intanto il rispetto della vita, poi il rispetto della sicurezza sul lavoro: noi abbiamo migliaia di morti a livello mondiale abbiamo più di 1000 morti in Italia tra gli operatori che hanno lavorato durante quest'anno per garantire il funzionamento del Paese e che hanno perso la vita", dice il leader della Uil che oggi parlerà da uno tre luoghi simboli scelti da Cgil, Cisl e Uil per le tre manifestazioni nazionali unitarie del Primo Maggio, a Passo Corese (Rieti) presso lo stabilimento Amazon. Come cambia il lavoro dopo il Covid? "Nulla sarà come prima, la trasformazione che abbiamo subito cambierà l'organizzazione del lavoro: dobbiamo essere in grado di sfruttare questa innovazione. Noi potremmo partire da qui per incominciare a discutere di riduzione dell'orario di lavoro a parità di trattamento economico".

"Oggi vogliamo che si parli delle persone che il lavoro non lo hanno, dei cassintegrati, di chi vive di ammortizzatori sociali, di chi non lavora e non ha nessuna copertura, di chi ha dovuto chiudere la propria attività e non riesce a ripartire, di chi è uscito dal lavoro e si ritrova con una pensione da fame", dice i leader della Uil". "In Amazon - continua dal sito di Passo Corese - ci sono 40mila lavoratori diretti e indiretti, più 10.000 in somministrazione, in più i lavoratori in appalto come i drivers, gli addetti alle consegne costretti a turni massacranti e spesso diretti dagli algoritmi. Le piattaforme e le grandi multinazionali abusano di Contratti di breve durata e di turn over esasperato. E mentre tutto questo accade - dice ancora Bombardieri - nessuno prova a ostacolare le grandi multinazionali che in questa pandemia hanno incrementato vertiginosamente i loro profitti". "Tassiamo gli extra profitti di queste grandi multinazionali, facciamolo a livello europeo", chiede il segretario generale della Uil. "L'extra tassa serve per redistribuire a chi oggi soffre la crisi più di altri ". Bombardieri si rivolge anche al premier. "Presidente Draghi, lei conosce il segretario al Tesoro americano e il presidente del Fondo monetario: unisca la sua voce alla loro e rivendichi in Europa questa scelta". Serve poi, aggiunge, "fare finalmente scelte di politica industriale che definiscano gli asset strategici di questo Paese. Al governo ribadiamo che serve una riforma fiscale che redistribuisca il peso fiscale e non premi gli evasori perché chi evade nega il futuro ai giovani. Serve una definitiva riforma delle pensioni che separi assistenza e previdenza". Ed "il Mezzogiorno ha bisogno di rinascere". E sul lavoro: "La Costituzione è un buon documento ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la resistenza continua".


*** Sbarra, dopo lo tsunami riforme eque e partecipate Guardare qualità lavoro. Piano straordinario per la formazione

"Dobbiamo guardare in maniera forte alla qualità del lavoro, alla stabilità del lavoro, rilanciando con un piano straordinario per la formazione e la crescita delle competenze", dice il leader della Cisl, Luigi Sbarra, anticipando - a Settegiorni di RaiParlamento - i temi del sindacato per il Primo Maggio. "Lo tsunami sanitario ci ha messo di fronte a questo nuovo corso", avverte il leader dela Cisl, che oggi parlerà dall'Ospedale dei Castelli, in località Fontana di Papa (Roma), uno dei luoghi simbolo scelti per le tre manifestazioni nazionali unitarie organizzate da Cgil, Cisl e Uil. "Per adottare riforme eque e partecipate, il lavoro è la vera cura dell'Italia ma sicuramente" l'emergenza Covid, dice, "lo ha indebolito, lo ha polarizzato, lo ha frammentato, ha accelerato tutti i processi che erano presenti nel mercato del lavoro italiano già prima del virus". Ora, i cambiamenti dettati dall'emergenza, come lo smartworking, avverte, devono "ritornare nel perimetro della contrattazione collettiva nazionale e aziendale e delle buone relazioni sindacali"


*** Uilpa, dopo rivolte carceri adesso è ora riscatto

De Fazio, 'affrontare senza alibi problemi universo carcerario'
- "Questo Primo Maggio, il secondo in pandemia da Covid-19 e dopo le rivolte che hanno sconvolto il sistema carcerario, segni l'inizio del riscatto per le donne e gli uomini del Corpo di polizia penitenziaria e dell'insostituibile pezzo delle istituzioni repubblicane che rappresentano. Questo è l'auspicio che vogliamo rivolgere loro, ma è soprattutto l'augurio che rivolgiamo al Paese affinché possa dotarsi di un sistema di esecuzione penale degno di una civiltà democratica occidentale". Lo dichiara in una nota Gennarino De Fazio, segretario della UILPA Polizia Penitenziaria, nella ricorrenza del Primo Maggio, Festa dei Lavoratori. "Con la ripresa, seppure in salita, del negoziato per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto nel 2018, la conferma nel Consiglio dei Ministri di giovedì scorso dei Capi del DAP, Bernardo (Dino) Petralia, e del DGMC, Gemma Tuccillo, la prosecuzione della campagna vaccinale e lo scemare del contagio da Coronavirus nelle carceri - continua il leader della UILPA PP - si stanno determinando i presupposti per affrontare, finalmente senza alibi di sorta, i problemi che investono l'universo carcerario e le vicissitudini che già da molto prima della pandemia attanagliano il Corpo di polizia penitenziaria. Ci riferiamo in particolare agli organici, insufficienti per circa 17mila unità, agli equipaggiamenti, all'architettura del Corpo, alla sicurezza sui luoghi di lavoro, al fenomeno delle aggressioni, al modello custodiale e alla gestione dei detenuti affetti da malattie mentali". "Soprattutto - argomenta ancora De Fazio -, la revisione del modello custodiale, anche per arginare il dilagante trend di aggressioni alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria, su cui era stato riavviato il confronto con i vertici del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria nel luglio dell'anno scorso e rispetto al quale la UILPA Polizia Penitenziaria ha fornito un concreto contributo di idee e proposte, deve essere portato a compimento senza ulteriori tentennamenti". "In questa ricorrenza, pertanto, oltre agli auguri, - conclude il segretario della UILPA PP - rivolgiamo nuovamente alla Ministra della Giustizia Cartabia e al Capo del DAP Petralia un forte appello affinché si affrontino le questioni sul tappeto, peraltro indicate dallo stesso Capo del DAP nella sua programmazione triennale, e si portino pragmaticamente a conclusione i conseguenti interventi secondo una ragionevole e preordinata sequenza temporale".


*** Fipe, 'vietato lavorare' per 500mila in bar-ristoranti

È "un primo maggio amaro"; "Per il secondo anno consecutivo, il mondo del lavoro che fa capo ai pubblici esercizi non festeggerà il Primo maggio. Sono infatti 500mila i lavoratori di bar, ristoranti, catering, banqueting e discoteche che nella giornata di oggi non entreranno in servizio nei rispettivi locali. E non certo perché renderanno omaggio alla Festa internazionale dei Lavoratori, ma semplicemente perché un posto di lavoro non lo hanno più. O comunque non sono autorizzati ad occuparlo. Insomma, è vietato lavorare". Lo sottolinea l'associazione di settore Fipe-Confcommercio "Stiamo parlando di più di metà della forza lavoro impiegata all'interno dei pubblici esercizi prima della pandemia da Covid 19. Ai 243mila posti di lavoro perduti nel corso del 2020 a causa dei lockdown e delle misure di contenimento della pandemia, infatti, bisogna aggiungere almeno 16mila lavoratori delle imprese della Sardegna che per tutto il fine settimana sarà ancora in zona rossa e 60mila impiegati nei pubblici esercizi delle regioni arancioni. Per tutti questi le misure restrittive costringeranno le imprese a rinunciare alla loro prestazione professionale. Va meglio, ma non troppo, nelle regioni gialle. Il 46% dei locali, infatti, è sprovvisto di spazi all'aperto e dunque almeno 190 mila lavoratori degli oltre 500 mila non verranno chiamati in servizio". "Siamo davanti a uno scenario desolante", commenta il vicepresidente Aldo Cursano: "Il nostro settore ha perso per strada professionalità importantissime e, cosa ancor più drammatica, ha smesso di investire sul futuro. Che non si possa vivere di soli ristori, per loro natura insufficienti, è ormai evidente a tutti".


*** Coldiretti, pranzo all'aperto per un italiano su 2 Pienone nei 140mila ristoranti e agriturismo nelle zone gialle

Quasi un italiano su due (48%) ha scelto di trascorrere il primo maggio fuori casa all'aperto in città o con una gita fuori porta, anche con il classico picnic nel verde nel rispetto della tradizione, al mare, in montagna, in campagna E' quanto emerge dall'indagine on line condotta sul sito www.coldiretti.it divulgata all'iniziativa dei mercati e degli agriturismi di Campagna Amica in occasione del ritorno, dopo lo stop di un anno per l'emergenza Covid, del picnic all'aria aperta nel weekend del primo maggio, solo in parte frenato dal maltempo. "Se nelle città ad essere presi d'assalto sono parchi e giardini, nella scelta delle mete fuori dai centri urbani gli italiani - sottolinea la Coldiretti - si dividono tra quanti preferiscono la spiaggia e quelli che prediligono invece il relax in campagna nei diecimila agriturismi con ristorazione aperti nelle regioni gialle, quest'anno particolarmente di "tendenza" per evitare i temuti assembramenti." "Nei ristoranti ed agriturismi ad essere preferiti sono i piatti della tradizione locale, mentre nei picnic tra i cibi piu' gettonati si classificano - sottolinea la Coldiretti - lasagne, salumi, formaggi, uova sode e le tradizionali grigliate sul posto a base di carne, pesce ed anche verdure. Ma su tutto vince il tradizionale abbinamento fave e pecorino che è immancabile sulle tavole nel Lazio, ma anche in Umbria, Abruzzo, Marche e Molise. In Liguria si è affermata la variante di fave e salame, mentre in Veneto non possono mancare i vovi (precedentemente bollite con cipolla, malva o ortica per colorarne il guscio) da accompagnare con gli sparasi (asparagi) mentre in Romagna la piadina con il formaggio squacquerone ed i panini variamente imbottiti sono diffusi ovunque". "Molte aziende agrituristiche - continua la Coldiretti - si sono attrezzate con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di Campagna Amica". "Complessivamente sono quasi centoquarantamila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi con attività di ristorazione all'aperto presenti nelle regioni gialle con il servizio al tavolo all'esterno durante il weekend del primo maggio con 46,6 milioni di italiani in zone gialle (78% del totale) e sole 5 regioni in arancione (Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta) ed una in rosso (Sardegna) dove resta vietata la ristorazione al tavolo. Se la possibilità di spostamento tra le regioni gialle favorisce le gite fuori porta e le scampagnate, a preoccupare è invece il limite fissato per il numero di commensali e il coprifuoco alle 22 soprattutto - conclude la Coldiretti - per gli agriturismi che sono situati nelle aree rurali e ci vuole tempo per raggiungerli dalle città".

*** Orlando, ora massimo sforzo per il lavoro Pnrr non serve a tamponare falla ma per una nuova Italia

"Ora il nostro massimo sforzo deve essere concentrato verso chi il lavoro l'ha perso o rischia di perderlo, verso chi ha dovuto interrompere la propria attività a causa della crisi sanitaria ma anche verso chi è sottoposto a condizioni di sfruttamento, caporalato e mancanza di tutele adeguate", garantisce il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per il primo maggio al Quirinale. "C'è ancora un numero inaccettabile di vittime sul lavoro". E parla del Pnrr: "Un piano che non vuole e non deve servire semplicemente a tamponare una falla, lasciando il sistema immutato. Deve essere al contrario l'avvio di un progetto per una nuova Italia".

"L'espressione 'fondata sul lavoro' segna l'impegno, il tema di tutta la nostra Costituzione", sottolinea Orlando. E sottolinea: "Con quello stesso spirito, in questo Primo Maggio, in questa festa antica quasi come l'Unità d'Italia, dobbiamo ricordare chi ha lottato per difendere il proprio lavoro e chi è stato al fronte nei mesi più duri della crisi, a partire dalle operatrici e dagli operatori sanitari". "C'è ancora un numero inaccettabile di vittime sul lavoro. Di qui il nostro impegno affinché si adotti un Piano d'azione nazionale per rafforzare la lotta al lavoro sommerso e irregolare. Impegno che è stato assunto nelle riforme del Piano nazionale di ricostruzione e resilienza. Così come ci siamo impegnati a garantire le vaccinazioni sui luoghi di lavoro: con il Protocollo del 6 aprile abbiamo ottenuto un risultato importante, che potrà mettere in sicurezza milioni di lavoratrici e lavoratori", aggiunge il ministro: "Questo sforzo va compiuto nella temperie pandemica e post-pandemica, per le conseguenze socio-economiche che ha determinato e determina. Innanzitutto a questo debbono rispondere le riforme e le risorse che abbiamo disegnato nel Recovery plan inviato a Bruxelles. Anche "la transizione ecologica e quella digitale richiedono entrambe una trasformazione delle politiche pubbliche, per evitare che il loro effetto si scarichi sulle fasce sociali più deboli", rileva ancora Orlando: "Affinché queste diventino un'opportunità dobbiamo agire, per nostro conto, su due fronti, sui quali si sta concentrando l'azione di questi primi mesi: la riforma degli ammortizzatori sociali da un lato e il potenziamento degli strumenti di formazione e delle politiche attive del lavoro dall'altro. Su questi fronti il confronto con le parti sociali è stato aperto, procede e deve essere l'occasione per superare ritardi e particolarismi". 


*** Pnrr; Carfagna, impatto positivo su occupazione Sud

"Se tutti i progetti del Recovery Plan saranno realizzati nei tempi e nei modi stabiliti, l'impatto economico e anche occupazionale per il Sud sarà importante e significativo. Secondo alcune stime si parla di 5,5 punti in più per le donne e 4,9 per i giovani. Dietro ai numeri, naturalmente, ci sono persone in carne e ossa. Centinaia di migliaia di donne e giovani che troveranno lavoro al Sud grazie agli investimenti previsti", dichiara il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna intervistata da Rai News24. Ad una domanda sull'occupazione femminile Carfagna risponde: "il Pnrr stanzia oltre 4 miliardi di euro per le infrastrutture sociali. Naturalmente bisognerà, attraverso la spesa ordinaria, garantire il funzionamento degli asili nido e questo significa per il Sud introdurre e definire i livelli essenziali delle prestazioni. Una disposizione costituzionale inattuata da oltre 20 anni, un livello minimo di posti negli asili nido da garantire ai bambini. Questo livello minimo va ovviamente finanziato superando il criterio della spesa storica", conclude il ministro.


*** Decaro, oggi la festa è il ritorno al lavoro Sindaco Bari a celebrazione Cgil Puglia

"Solitamente si festeggia il 1 maggio con un giorno di riposo, dovuto, meritato, in omaggio a tutti i lavoratori. Oggi invece centinaia, migliaia di lavoratori stanno festeggiando per il lavoro ritrovato, celebrando il lavoro nei loro luoghi di lavoro, nelle attività aperte, nei banchi dei mercati. Stanno festeggiando così, con la gioia nel cuore di essere tornati a lavoro e con la forza di volerlo difendere quel posto". Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell'Anci, Antonio Decaro, partecipando alla cerimonia per il primo maggio organizzata a Bari dalla Cgil Puglia. "Spero che la prossima settimana - ha aggiunto - ci sia un primo maggio anche per tante attività economiche che sono ancora chiuse nella nostra regione e nella mia città". "Mi sento di ringraziare - ha detto ancora - le associazioni, i sindacati che in questo anno difficile non ci hanno mai fatto mancare la loro presenza e l'organizzazione di piccoli eventi, testimonianze, manifestazioni come quella di oggi anche se in forma ridotta. E' stato importante perchè purtroppo il rischio che questa pandemia si portasse via anche i nostri ricordi e momenti come questo era altissimo". "Invece oggi, come nelle altre giornate di celebrazioni nazionali, con tutte le restrizioni del caso, siamo qui per testimoniare l'importanza delle memoria collettiva che costituisce e rafforza l'identità di uno Stato e di un popolo".