Costa Concordia, Schettino rinuncia per ora alla semilibertà

Redazione
Condividi:
Costa Concordia, Schettino rinuncia per ora alla semilibertà
Notizia in evidenza
Occhio alla notizia
Tempo di lettura: ~3 min

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

ROMA, 09 APR. - Francesco Schettino, l'ex comandante della Costa Concordia condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per il naufragio avvenuto nel gennaio 2012, ha fatto un'improvvisa marcia indietro sulla richiesta di semilibertà. Nel giorno fissato per l’udienza, il detenuto ha trasmesso ai giudici del tribunale di Sorveglianza di Roma la rinuncia formale al regime carcerario attenuato, portando così all’archiviazione del procedimento.

A darne notizia è il nuovo legale di Schettino, l’avvocata Francesca Carcinelli, che ha spiegato come la decisione sia maturata in seguito a problematiche sorte con la proposta lavorativa inizialmente presentata per ottenere la misura alternativa al carcere. "Abbiamo rinunciato – ha dichiarato la legale – perché ci sono state difficoltà con la proposta lavorativa sottoposta al tribunale. Il procedimento è stato chiuso: il tribunale ha pronunciato il non luogo a provvedere alla luce della scelta del detenuto".

Schettino, che si trova nel carcere romano di Rebibbia dal 13 maggio 2017, aveva avanzato la richiesta di semilibertà nell’ambito di un percorso di reinserimento sociale previsto dalla legge per i detenuti che hanno scontato oltre metà della pena.

In questi anni, l’ex comandante ha beneficiato di permessi premio e ha svolto mansioni all’interno dell’istituto penitenziario, contribuendo in particolare alla digitalizzazione di atti processuali.

Nelle scorse settimane era emersa l’ipotesi che Schettino potesse essere impiegato, nell’ambito del progetto "Seconda Chance", presso la Fabbrica di San Pietro, contribuendo alla digitalizzazione del patrimonio culturale vaticano.

Il progetto, sostenuto dalla Santa Sede, mira a favorire il reinserimento sociale dei detenuti ammessi alla semilibertà.

Tuttavia, secondo quanto riferito dalla difesa, potrebbero essere sorte criticità proprio su questa opzione, ritenuta inizialmente percorribile.

"È stata una decisione presa direttamente da Schettino", ha sottolineato l’avvocata Carcinelli, precisando di essersi recata personalmente in carcere per discutere con il proprio assistito. "Era una questione delicata e abbiamo valutato quale fosse la scelta più opportuna. Alla luce delle difficoltà emerse, ha preferito chiudere questo procedimento".

La rinuncia, tuttavia, non è da considerarsi definitiva.

Lo stesso legale ha chiarito che in futuro, qualora dovessero ripresentarsi condizioni favorevoli e una proposta lavorativa compatibile, Schettino potrà eventualmente ripresentare la richiesta di semilibertà.

Schettino fu condannato per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono della nave.

Proprio da quest’ultimo episodio scaturì l’ormai celebre ordine impartito via radio dall’allora comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio De Falco: “Vada a bordo, c…”, frase divenuta simbolo di una tragedia che costò la vita a 32 persone e che scosse l’opinione pubblica mondiale, assieme alle immagini della Costa Concordia adagiata su un fianco davanti all’Isola del Giglio.

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

Leggi altri articoli

Rimani sempre aggiornato!

Unisciti al nostro canale Telegram per ricevere notizie in tempo reale, esclusive ed aggiornamenti direttamente sul tuo smartphone.

Esplora la categoria
Cronaca.