Cronaca

#Concordia: in corso la storica operazione di rotazione [DIRETTA VIDEO]

ISOLA DEL GIGLIO (GR), 16 SETTEMBRE 2013 -  E' in corso presso l'Isola del Giglio la più grande operazione di recupero navale mai realizzata. Questa mattina, intorno alle 09.00, sono cominciate le prime manovre di rimozione del relitto della Nave Concordia naufragata nei pressi dell'Isola il 13 Gennaio del 2012. Una tragedia italiana che costò la vita a 30 persone, mentre due sono ancora i dispersi. E' in assoluto uno degli incidenti più catastrofici avvenuti in mare della storia.

L'opera di rimozione della nave, lungo 300 metri e pesante 114 mila tonnellate, è stata affidata alla guida attenta del Master Salvage Nick Sloane. Le operazioni sono coordinata da una decina di tecnici specializzati riuniti in una area di controllo, denominata "control room", che è stata posizionata nelle vicinanze della prua della Nave Concordia. Un'altra parte dello staff è invece impegnato in un'area allestita sulla terraferma denominata "salvage room".

La Nave Concordia sarà rimossa dall'Isola del Giglio attraverso un'operazione di "parbuckling" (come mostra il video youtube sottostante): il relitto sarà rimosso in asse verticale attraverso un movimento lento e sottoposto ad un controllo preciso e minuzioso continuo. L'operazione, stando a quanto riferito dal team della control room, richiederà dalle 10 alle 12 ore di lavoro.

Il relitto verrà ruotato di 65 gradi attraverso l'utilizzo di 36 martinetti idraulici posizionati sul lato della Nave emersa dalle acque e fissati con cavi d'acciaio. Tutti i martinetti sono a loro volta collegati a delle piattaforme subacquee in modo da ridurre i cavi di acciaio collegati, ma a loro volta a creare un gioco di forza tale da permettere la rotazione del relitto. Stando a quanto dichiarato dai responsabili dell'operazione di parbuckling, la fase più delicata di rimozione sarà la prima, quando la nave concordia dovrà staccarsi dalle rocce. Superata questa prima parte la nave andrà a poggiarsi su un falso fondale posizionato a 30 metri di profondità. Solo allora sarà possibile rendersi conto delle reali condizioni del relitto e definire con precisione i tempi utili per la riemersione della Nave per poi procedere al trasferimento presso il porto di destinazione, al momento ancora non comunicato. Dopo la completa rimozione del relitto sarà possibile anche procedere alla ricerca di Maria Grazia Tricarico e Russel Rebello, gli unici due passeggeri ancora dati per dispersi.

                      

L'attenzione resta ancora altissima anche per la delicata "questione ambientale" visto che durante l'opera di rotazione della nave potrebbe presentarsi il rilascio di gas nocivi prodotti dalla decomposizione di vari materiali organici. Lo stesso responsabile della Micoperi Sergio Girotto ha detto: "L'emissione di H2s, cioè di gas prodotti dalla decomposizione di materiale organico è una possibilità. In ogni caso, abbiamo un controllo costante delle emissioni nell'atmosfera dal quale, al momento, non risulta alcun superamento dei limiti".

Anche il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando ha affrontato l'argomento : "E' la prima volta che si realizza un'opera di questo tipo e credo che si siano fatti tutti i passi, assunte tutte le precauzioni, mobilitate tutte le intelligenze e risorse necessarie per affrontare una sfida così importante." - e non nasconde la possibilità di complicazioni - "'naturalmente, essendo la prima volta che si realizza un'operazione del genere nella storia della marineria, sappiamo cosa avverrà soltanto dai modelli matematici e non dalla realtà fattuale. Ma non si è badato né a spese, né ad attenzioni, né ad approfondimenti per fare in modo tale che il rischio sia limitato al minimo".

Intanto intorno alle 10.50 la Nave Concordia ha cominciato pian piano la sua riemersione dalle acque. La parte della nave che in questi momenti sta tornando in superficie, circa un metro di lunghezza, presenta un colore scuro completamente differente dalla parte di nave rimasta fuori dalle acque.

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Ore 15.30 - Poco prima delle 13 la Costa Concordia si è staccata dalla roccia dell’Isola del Giglio. Il movimento di circa un metro è ben visibile a causa della ruggine che si è formata sul relitto. Le operazioni di rotazione della nave, iniziate nella mattinata con tre ore di ritardo a causa del maltempo, stanno procedendo nel migliore dei modi e soprattutto, come conferma il Capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, «secondo le previsioni» stilate dai tecnici.

Lo stesso Gabrielli ha però precisato che è stata già possibile rilevare la presenza di una «deformazione importante» alla fiancata. Condizione questa che desta non poche preoccupazione per quanto concerne il rischio inquinamento. Tuttavia, ha affermato il capo della Protezione Civile, «al momento non è finito in mare nulla di inquinante e di impattante. Siamo solo all’inizio e sversamenti in mare ce li aspettiamo per le prossime ore. L’importante – ha concluso Gabrielli – è essere pronti, come lo siamo, a bonificare le aree».

Se dunque è stata superata la delicata fase iniziale, che prevedeva il distacco dalla roccia, adesso sarà importante monitorare il proseguo dei lavori senza sottovalutare alcuna operazione. Come precisa il responsabile del progetto di rimozione della Titan-Micoperi, l’ingegnere Sergio Girotto: «le prime due ore erano le più incerte, non potevamo stabile quanto la nave fosse incastrata, ma il rischio c’è fino alla fine, bisogna guidare lo scafo fino in fondo nella posizione desiderata».   

--------- in aggiornamento ---------

Emanuele Ambrosio

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