Cosi e' (se gli pare)

Così è (se gli pare). La necessità di cambiare passo

ROMA, 28 FEBBRAIO 2013 - A seguito dello scioglimento anticipato delle Camere avvenuto il 22 dicembre 2012, quattro mesi prima della conclusione naturale della Legislatura, si sono tenute domenica 24 e lunedì 25 le elezioni politiche per il rinnovo dei due rami del Parlamento italiano. Il primo risultato ottenuto è stato un calo dei votanti. Queste elezioni politiche consegnano all'Italia un Parlamento tripartito e forse ingovernabile; ma anche la sconfitta dei sondaggisti e degli esperti della comunicazione. Il declino dell’economia italiana è legato sicuramente al fallimento di un’intera classe dirigente. Con Mario Monti, gli Italiani hanno affrontato l’emergenza economica. Adesso devono affrontare quella politica. [MORE]

L’Italia è ingovernabile e la situazione politica è nel caos. La sconfitta è del centrosinistra, affidatosi ai sondaggi, convinto di avere già la vittoria in tasca. La rimonta è di Berlusconi e del centrodestra. L’irrilevanza di Rivoluzione Civile e della lista di Mario Monti e Casini. Il trionfo del M5S non a spese della destra ma della sinistra. Una situazione così alla deriva il Paese non l’ha mai vissuta. L’Italia diventerà la nuova Grecia?

Tutti ci auguriamo che la storia già vista in Grecia non si ripeta qua da noi, ma certo questo risultato elettorale non è di buon auspicio. La Grecia a un risultato elettorale che non garantiva la governabilità, rispose con nuove elezioni, vedremo come andranno le cose in Italia. Si pensa alle coalizioni, ma le alleanze possibili al fine di creare un governo, a mio avviso, sono molto poche. Per quanto un risultato elettorale ci sia, siamo nella fase in cui le parti si prendono le misure. Mi pare tutto un po’ tardivo. Come spesso nello stile italico.

Gli Italiani sembrano aver attuato una doppia fuga; prima dalle urne e poi dai partiti “tradizionali”. L’affluenza alle urne, rispetto al 2008, è diminuita del 5 %. I partiti storici come il Pdl, Pd e Lega sono passati in netto secondo piano rispetto all’avanzata del M5S. Perché?

Dopo un anno di “spremitura” come quello passato, e dopo anni di crisi, prima negata dal governo Berlusconi, poi sventolata come scusa sempre dal governo Berlusconi, gli italiani sono irritati, delusi e poco fiduciosi. Il Pdl, per quanto un terzo degli italiani finga di non saperlo, è responsabile in buona parte della situazione nella quale il nostro Paese è impantanato, ma anche il Pd ha messo del suo. Per anni il Pd ha trovato conveniente fare l’opposizione e lasciare che Berlusconi ci tirasse tutti giù dal burrone, pensando poi di potere un giorno porgere la mano al Paese a pezzi e risollevarlo dall’abisso del centrodestra; strategicamente poteva essere una manovra interessante, senonché, peccando di superbia, il Pd non ha pensato che forse starsene lì, davanti ai cittadini agonizzanti, a braccia conserte ad aspettare non è mai un bel messaggio da mandare ad un potenziale elettorato. Così arriva Grillo, arrabbiato con tutto e con tutti, a raccogliere il malcontento nazionale. Mi sembra abbastanza logico.

Alla Camera vince in centrosinistra, ma il movimento di Grillo diventa il primo partito con il 25, 54%. Al Senato il centrodestra ha un seggio in più rispetto al centrosinistra. La vittoria del centrosinistra veniva data per scontata da molti. ”Mi davano per morto e ancora una volta ho dimostrato che sono capace”, così ha dichiarato Berlusconi. Per i sostenitori dell’asse Pd-Sel si tratta di una disfatta vergognosa; per il Pdl si tratta di un’incredibile rimonta. Quali sono i motivi che hanno portato a questo esito?

Il Pd è bravissimo a farsi male da solo, al punto che ci si domanda se davvero abbia voglia di governare. Ha concesso tempo e spazio al centrodestra per organizzarsi e risalire nei sondaggi, ha permesso a chiunque di organizzarsi cullandosi nel vantaggio che si è perso poi nel giro di poche settimane. Berlusconi dal canto suo, ha fatto le liste pulite per poi riproporre la sua faccia non nuova e relativamente pulita; il resto sono promesse ben difficili da mantenere, ma che noi “italiani televisivi” troviamo estremamente accattivanti. Monti ha fatto il possibile per essere eletto, ma ha mollato troppe “mazzate” in questo ultimo anno per essere ben visto. I motivi del malumore generale li sappiamo senza il bisogno di elencarli tutti. Poltrone da parlamentare che sono “proprietà privata”, affari loschi fuori e dentro il transatlantico con mafia, finanza, appaltatori, maitresse e chi più ne ha più ne metta. Non dimentichiamoci che in altri Paesi, la protesta ha portato a momenti di guerra civile e guerriglia urbana, dalla Grecia alla Spagna. In Francia la protesta violenta in strada è un mezzo al quale si ricorre frequentemente. In Italia, non so se per rassegnazione o per mancanza di attributi, siamo, fate voi, o più civili o meno interessati, nei confronti di ciò che i nostri governanti ci riservano di giorno in giorno. A questo punto ben venga Grillo a canalizzare, si spera costruttivamente, la rabbia o lo sfinimento degli italiani.

Si è fatta sentire l’onda generata dallo tsunami Movimento Cinque Stelle. Il voto al Movimento di Grillo non è solo una contestazione, c’è la volontà di protestare nei confronti una politica non più vicina alla gente, non più al servizio dei cittadini, ma si aspetta che siano i cittadini stessi a servirla. I politici non sono più credibili; i leader dei partiti discutono tra loro, si accordano, promettono cambiamenti per poi ripresentare sempre le stesse facce. I cittadini hanno votato il nuovo che avanza, perché ormai anche i giovani non credono più alla classe politica, ma il M5S porterà davvero una nuova ventata di ossigeno?

I giovani credono alla politica. I giovani non credono più all’attuale classe politica e al suo modo di intendere la politica. Voglio essere ottimista. Ho conosciuto in questi mesi molte persone che hanno deciso, dopo anni di militanza silenziosa, di lavoro certosino nelle retrovie, di farsi avanti. Molte persone, quelle hanno sempre mantenuto il contatto col territorio e con la gente ma che non hanno mai avuto incarichi di rilievo, hanno preso la decisione di metterci la propria faccia, anziché quella degli storici capi. Ma la cosa non è così semplice. Chi ha la poltrona incollata al fondoschiena, difficilmente è disposto a cederla. Il Movimento Cinque Stelle ha messo in campo gente nuova, ma così hanno fatto anche altri partiti, investendo in energie nuove, in persone nuove. Ma allora dov’è l’errore? Cosa non ha funzionato? Perché tutta questa frammentazione? Secondo me la ragione di un tale risultato è semplice: i leader sono rimasti gli stessi, la legge elettorale è rimasta la stessa, i programmi di partito sono passati in secondo piano rispetto alle solite facce perché non chiari all’elettore. Tutto lì. Guardiamo avanti. Gli eletti nelle file del Movimento Cinque Stelle, come tutti gli altri, devono adesso dimostrare di essere stati eletti a ragion veduta. Il Paese ha bisogno di gente che sappia tenere la barca a galla e farla viaggiare dritta. Promettono niente giochini, bene, ma adesso bisogna essere propositivi e attenti a ciò che più necessita il popolo italiano per ritrovare lo smalto perso negli anni. Spero che la frammentazioni non porti ad un atteggiamento passivo di attesa o di neutralità in attesa di qualcuno che propone. Voglio vedere gente che lavora, che si impegna più nel bene comune che nel bene personale. Altrimenti si può anche votare di nuovo, altrimenti si può anche emigrare.

L’Europa è incredula e preoccupata. In Gran Bretagna, la BBC vede un Parlamento che risulta “diviso tra destra e sinistra, provocando nuova angoscia all’eurozona”. In Francia, Le Figaro afferma: “Il ritorno di Berlusconi fa piangere i mercati” e Liberation: “Dopo il rifiuto della classe politica, un rifiuto dell’Europa”. In Germania, la Bild parla di un Paese minacciato da una paralisi politica”. In Spagna, El Mundo parla di “un’antipolitica come terza forza”. L’Italia è un Paese al limite?

L’Italia è da anni un Paese al limite, solo che tanti di noi, per anni non hanno voluto sentirselo dire. E il governo Berlusconi per anni ce lo ha nascosto, negando l’evidenza. Dopo oltre un anno di rigore (che ci accompagnerà ancora per molto) l’Europa ci ha dato ultimamente fiducia: questo, nel bene e nel male, è merito e responsabilità di Monti e di quanti lo hanno sostenuto in questo anno passato. Non si può prescindere dall’Europa, l’Europa è la patria della nostra patria. Per questo è importante mandare un messaggio chiaro oltralpe e pure in tutto in Mediterraneo. Il messaggio chiaro, allo stato attuale delle cose, può mandarlo solo Bersani. Mi auguro che la squadra di governo nasca in tempi brevi e con un sostegno consapevole e duraturo. Non sarà facile. In gioco c’è il futuro di tutti noi. L’Unione Europea, la BCE che tanto si è esposta nei confronti della nostra situazione economico-finanziaria, hanno il diritto di ricevere una risposta univoca, siamo l’Italia e il nostro peso non è indifferente.
 

Giulia Farneti e Alessandro Bertolucci