Cosi e' (se gli pare)
Così è (se gli pare). E adesso?
BOLOGNA, 2 AGOSTO 2013 - Nonostante le dichiarazioni del governo, la sentenza della Corte di Cassazione getta ombre inquietanti sul futuro della politica italiana, sulla tenuta dell’attuale maggioranza, sulle sorti del Paese. Berlusconi colpevole, come reagirà la nostra classe politica? Verrà colta l’occasione per un radicale cambiamento o si continuerà a galleggiare imbarcando acqua ma facendo finta che tutto va bene? Se Berlusconi va a fondo chi o cosa affonderà con lui? Il Pd al crocevia: meglio giù con Silvio o squartati dalle correnti interne?[MORE]
Si sono prenotate ben 24 televisioni. Tutti vogliono avere la telecamera accesa nel momento in cui la Corte di Cassazione pronuncerà la sentenza. I bookmaker esteri hanno scommesso sull’assoluzione, ma in caso di condanna puntano allo scioglimento del Pdl. Il governo Letta potrebbe non superare i sei mesi, mentre l’intera legislatura vale tre volte questa scommessa. Tu intravedi la fine del governo di larghe intese?
L’anomalia italiana fa audience, per certi aspetti diverte grazie ai nostri “simpatici siparietti” di cui ormai siamo maestri indiscussi, e per altri aspetti preoccupa la comunità internazionale perché siamo pur sempre un Paese dal “peso specifico” alto, abbiamo un valore, un potenziale che altri Paesi non hanno. Premesso questo, siamo dei buffoni. A questo punto posso asserirlo senza tema di smentite. Siamo dei buffoni perché abbiamo aspettato la sentenza della Corte di Cassazione, e probabilmente temporeggeremo ancora molto, per definire criminale una persona che è già stata giudicata in via definitiva. Berlusconi è un criminale. Non lo dico io, lo dice un tribunale, Silvio Berlusconi ha truffato lo Stato per milioni di euro, è stato riconosciuto colpevole e ancora c’è tutta una classe politica che non si decide a cacciarlo dal Parlamento. Come ho detto più volte, in altri Paesi si viene banditi dalla politica o ci si dimette per molto meno. La domanda adesso è: si può governare con un partito il cui leader indiscusso è un criminale? No!
È stata attesa con ansia la sentenza della Cassazione sul caso Mediaset per sapere finalmente se Berlusconi è un delinquente furbetto o un innocente perseguitato. Le precedenti è come se non fossero mai state pronunciate. È stato accusato di reati gravissimi, come la falsa testimonianza sulla P2, le tangenti a Craxi, falsi in bilancio, la corruzione giudiziaria, oltre che tangenti alla Guardia di Finanza e l’immagine che gli viene ritratta di un vecchio amico dei boss. Rispetto a questi, la sentenza emanata è forse quella meno grave di tutti. Perché pare che le sorti dell’Italia debbano essere appese a un solo uomo?
Le sorti dell’Italia dipendono da un solo uomo perché questo hanno voluto milioni di italiani votando per Berlusconi negli anni, ma non solo: anche l’opposizione ha trovato comodo per oltre venti anni avere un Silvio Berlusconi in politica, perché egli è un uomo potente e ricco, perché il Pd tranne che con Prodi non è mai riuscito a proporre una reale alternativa politica capace di governare, dunque meglio stare comodamente all’opposizione. Ovviamente adesso è diventato un personaggio scomodo ma del quale è molto difficile liberarsi. Per capire il peso del politico Berlusconi basta andare indietro con la mente di pochi mesi: che fine ha fatto la Idem? Sparita, ingoiata dall’IMU. E ancora si pensa a cosa fare di Berlusconi? Non merita almeno lo stesso trattamento? Forse pure qualcosina di più.
Berlusconi ha costruito negli anni un vero e proprio impero politico e mediatico. Se assolto, viene considerato un innocente perseguitato; se condannato, viene sempre considerato un innocente perseguitato. Il Cavaliere in questi giorni sembra essere il meno preoccupato di tutti, ad esserlo lo sono tutti gli altri. Si tratta davvero di una persecuzione giudiziaria per fini politici?
Non si tratta di persecuzione giudiziaria, si tratta di giustizia. Dobbiamo tornare a rispettare il potere giudiziario e la magistratura. La persecuzione è avvenuta sempre nei confronti dei magistrati. Se c’è qualcuno che negli anni ha lavorato alla demolizione sistematica della credibilità del nostro sistema giudiziario questo è proprio Silvio Berlusconi con il suo schieramento politico.
«Credo che singoli casi giudiziari non debbano interferire nella vita delle istituzioni. Qualunque sia la decisone della Cassazione, essa non dovrà avere ripercussioni sulle attività parlamentari», con queste parole la presidente della Camera ha detto la sua. Come si può essere d’accordo con Laura Boldrini che esclude conseguenze sul governo Letta?
Non so proprio come si possa pensare che non ci saranno conseguenze per il governo Letta. Le conseguenze ci saranno e saranno pesanti. Come è giusto che siano. Purtroppo non mi è possibile dire che si chiude un’era, poiché così non sarà, ma sarebbe un pessimo messaggio da dare alla popolazione e a chi segue le nostre vicende dall’estero non ammettere che il governo risentirà di questa sentenza. Farà finta di niente? Tutto procederà esattamente come prima? Sarebbe l’ennesima dimostrazione di incoscienza. Ritengo che un evento di questa portata debba rimettere in discussione tutto, arrivando a ponderare addirittura l’eventualità di nuove elezioni. C’è assoluto bisogno di dare un segnale di rottura con il passato. Questo governo non dovrebbe andare avanti, per rispetto nei confronti di chi fa onestamente il proprio lavoro da una vita. Il Parlamento dovrebbe raccogliere i più alti esempi di virtù, onestà, e senso civico del Paese e non criminali e ingoia-rospi.
Il Pd offre uno spettacolo di lotte e divisioni ultimamente. Sia in caso di condanna sia di assoluzione, sarà Berlusconi a decidere l’entità del terremoto politico. Purtroppo non è possibile fare previsioni sui terremoti, come si sa. Reggerà il Partito democratico a tutto questo?
Invece questo terremoto è prevedibile, perché è scritto nel codice genetico del Pd. Se verrà a mancare il contrafforte di Berlusconi, il partito democratico si sfalderà. Il primo crollo si avrà in fase di votazione per l’espulsione dell’Onorevole Berlusconi dal Senato, il Pd non voterà mai tutto coeso in un’unica direzione. La tenuta del governo sarà poi motivo di una ulteriore lacerazione. Il Pd è figlio di Berlusconi, è nato per affrontarlo (o sostenerlo, dipende dai punti di vista), se Berlusconi verrà a mancare, politicamente si intende, il Pd crollerà per le forti spinte interne che ne lacerano le carni dal momento stesso della sua fondazione.
Giulia Farneti e Alessandro Bertolucci