Cronaca

Cosenza, sbagliarono ingessatura causando la morte di un bambino: tre medici condannati in appello

COSENZA, 17 NOVEMBRE 2012- Era l’ottobre del 2005 quando Andrea Bonanno, 7 anni, moriva all’Ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Il bambino viveva ad Amantea (Cs) ed era stato ricoverato nel reparto di Rianimazione per un’ingessatura al braccio che, secondo l'accusa, dopo una serie di complicazioni, gli aveva provocato una setticemia.

Risultarono vani gli appelli dei genitori ai medici per intervenire sull’ingessatura che appariva anormale. Dopo la terribile morte del piccolo, la denuncia e l’avvio di una delicata vicenda giudiziaria. Nel 2009 il Tribunale di Cosenza condannò in primo grado per concorso in omicidio colposo tre medici del nosocomio di Cosenza, Francesco Togo (primario di ortopediae traumatologia), Achille Maria Scalercio e Battista Rota (entrambi medici del reparto), rispettivamente a un anno, nove mesi e otto mesi di reclusione.

I giudici della Corte d’appello di Catanzaro hanno confermato la condanna di primo grado nei confronti di tre sanitari. Il presidente Palma Talarico e i giudici a latere Bravin e Russi hanno inoltre condannato i medici al pagamento ciascuno per la propria parte delle spese processuali.

Il drammatico caso varcò ben presto i confini regionali giungendo alla ribalta nazionale. Decisiva la tenacia dei genitori del povero bimbo, Giovanni e Fatima Bonanno, che hanno lottato incessantemente in questi difficili anni per ottenere verità e giustizia. [MORE]

Davide Scaglione