Politica
Cosenza, Mpa: ''Non bastano gli 8 punti di Bersani''
COSENZA, 08 MARZO 2013- Di seguito la nota diffusa da Mpa.
Gli 8 punti presentati da Bersani sono importanti ma non consentono ciò che più di tutto ha bisogno oggi l'Italia ed in particolare il Sud: lavoro, produzione di ricchezza, crescita. A mio modesto avviso, il Punto 1 delle proposte contiene enunciazioni apprezzabili quali:
“L’avvitamento fra austerità e recessione mette a rischio la democrazia rappresentativa e le leve della governabilità. L’aggiustamento di debito e deficit sono obiettivi di medio termine. L’immediata emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione.”
Queste però non trovano spazio ed effettiva volontà di immediata realizzazione nel punto successivo, il 2 che tratta delle “Misure urgenti sul fronte sociale e del lavoro”.
Non traspare la dovuta considerazione che il motore della nostra economia è costituito per la stragrande maggioranze da medie e piccole imprese ad oggi letteralmente strangolate da un sistema ormai impazzito che va contro la libera iniziativa.
È necessario pertanto liberare le “attività” quale tessuto produttivo da lacci e lacciuoli che impediscono ogni forma di crescita che viaggia inscindibilmente con l’occupazione.
Per fare ciò è urgente intervenire, con una virata di 360 gradi, per:
- far uscire le banche da una pura logica di profitto per aprire le casseforti ad imprese, giovani e famiglie anziché indurli all’usura, pratica criminale sempre più diffusa;
- favorire la circolazione di moneta e non ridurla ulteriormente con provvedimenti tipo la tracciabilità dei pagamenti che ingessano la già asfittica economia e non servono in alcun modo a combattere il malaffare, il riciclaggio non certo avviene con 500 0 1000 euro;
- diminuzione necessaria della pressione fiscale non solo in termini di aliquote, tante e varie, ma anche dalla vera e propria oppressione da parte di Leggi, Regolamenti e burocrazia di uffici vari che mettono in atto una vera e propria persecuzione di imprese e cittadini, per non parlare di Giustizia fiscale, civile e penale;
- individuare settori strategici che producano ricchezza e favorirne lo sviluppo, di peculiarità il territorio italiano ne ha da vendere;
- alleggerire, universalmente e senza particolari ricatti tecnici, il costo del lavoro e favorire con incentivi concreti nuove assunzioni;
- combattere seriamente l’evasione fiscale, non con l’arrembaggio verso i soliti noti e la guerra armata per uno, dico 1 scontrino fiscale, visto che i grandi poteri economici patteggiano con lo Stato mentre i piccoli soccombono;
- fare chiarezza e spiegare in cosa consiste, e per “chi” è occasione di “guadagno” il debito pubblico spesso costruito a tavolino;
- fare ancor più chiarezza su cos’è “l’evasione fiscale” reale ed effettiva, svincolata da pure formule di matematica finanziaria e che a volte è solo una scusa per giustificare sprechi e privilegi.
- il Sud, delusione totale, sostenere che “ciascun intervento sugli investimenti e il lavoro sarà rafforzato al Sud” equivale a dire semplicemente il nulla, questione meridionale eliminata.
Questi sono solo alcuni punti dei tanti che negli 8 di Bersani non vedo e che non rispondono alla pur manifesta dichiarazione che “L’immediata emergenza sta nell’economia reale e nell’occupazione.”
Basterebbe davvero poco per dare un segnale da parte di uno Stato ormai considerato nemico da molti, uno Stato forte con i deboli e deboli con i forti e che trasformi ciò che dice in atti concreti, possibilmente in questa vita.
Gli Italiani vogliono uno Stato amico, il “mio Stato” che combatte per me e che “non mi combatte”.
Uno Stato a favore e non contro il cittadino che faccia dell’equità e solidarietà la sua ragion d’essere; ma in questo siamo ben lungi dall’esserci anche solo nelle “enunciazioni”.
Raffaele Papa
Coord. Prov. MpA Cs[MORE]