Cronaca
Cosenza: 75 indagati per i falsi esami all'Unical
COSENZA, 17 SETTEMBRE 2012- La Procura della Repubblica di Cosenza ha concluso le indagini nei confronti di 75 persone, tra laureati, laureandi, un tutor e due impiegati amministrativi della facoltà di Lettere dell'Università' della Calabria, indagati nell'inchiesta sui falsi esami. Dal marzo del 2011 gli investigatori hanno acquisito i fascicoli personali di circa 7000 studenti che hanno conseguito il titolo di laurea dal 2004 al 2011. Il sostituto procuratore della Repubblica, Antonio Tridico, contesta agli indagati, a vario titolo, i reati di falso e introduzione abusiva nel sistema informatico dell'Ateneo. Nell'inchiesta sono coinvolti 72 laureati, un tutor e due dipendenti amministrativi dell'Università della Calabria. Stamane gli agenti della Digos hanno notificato il provvedimento agli indagati.
Le indagini ebbero inizio dopo la denuncia del preside della facoltà di Lettere e Filosofia, Raffaele Perrelli, che nel corso di una seduta di laurea non riconobbe come sua la firma apposta in uno degli statini inseriti nel fascicolo di un candidato. L'inchiesta sui falsi esami alla facoltà di Lettere ha evidenziato un sistema diffuso in tutto l'Ateneo. La Procura, infatti, da alcuni mesi sta eseguendo una serie di verifiche su ben sette facoltà. Nel luglio scorso sono stati acquisiti gli atti che riguardano le lauree conseguite dal 2008 al 2011.
C'é anche la vicenda da guinness dei primati riguardante il “cervellone” che è riuscito nell’impresa di dare sette esami in un giorno… superandoli tutti ovviamente con un brillante trenta e lode, conseguendo la laurea con il massimo di voti. Il meccanismo, ricostruito dalla Procura della Repubblica, era semplice: si procedeva alla fotocopia di uno statino già utilizzato, si sostituiva il nome dello studente che aveva realmente sostenuto l'esame, si apponeva la firma del docente, con quest'ultimo ignaro di tutto, e si inseriva nel fascicolo del futuro “dottore”. Su alcuni documenti è stata trovata anche la firma di docenti che ormai non insegnano più da anni nell'Ateneo calabrese.
"Un’organizzazione criminale composta da personale amministrativo e studenti finalizzata al conseguimento fraudolento del titolo di studio in lettere e filosofia", secondo la Procura della Repubblica. Nei mesi scorsi la facoltà di Lettere e Filosofia aveva anticipato di costituirsi parte civile.[MORE]
Davide Scaglione