Economia

Cos’è il Global Compact delle Nazioni Unite?

Ecco i dieci principi dell’iniziativa strategica di cittadinanza di impresa più grande del mondo.

Il Global Compact, Patto Globale, rappresenta una pietra miliare nell’ambito della Corporate Social Responsibility in quanto, per la prima volta nella storia, il concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa è sotto i riflettori del globo.

In concreto, cos’è il Global Compact?
Il Global Compact delle Nazioni Unite è l’iniziativa strategica volontaria di cittadinanza d’impresa più ampia al mondo e nasce dal voler promuovere un’economia sostenibile a livello mondiale, rispettando i diritti umani e del lavoro, della salvaguardia ambientale e della lotta alla corruzione al fine di implementare gli Obiettivi delle Nazioni Unite (attualmente gli SDGs - Sustainable Development Goals).

La prima proposta si ebbe nel 1999 presso il World Economic Forum durante un incontro con i leader dell’economia di tutto il mondo, i quali furono invitati, dall’ex Segretario delle Nazioni Unite, Annan Ghana, a sottoscrivere il “Patto Globale” per affrontare gli aspetti critici della globalizzazione, in una visione di collaborazione mondiale.

Il Global Compact divenne operativo nel luglio del 2000 e vi aderirono oltre 8.700 aziende e organizzazioni provenienti da più di 160 paesi al mondo, dando vita, per la prima volta nella storia, ad una vera e propria collaborazione globale, allineando gli obiettivi della comunità internazionale con gli interessi dei privati del mondo degli affari.

Il Global Compact incoraggia le imprese di tutto il mondo a creare un quadro economico, sociale e ambientale atto a promuovere un’economia mondiale sana e sostenibile che garantisca a tutti l’opportunità di condividere i benefici. A tal fine, richiede alle aziende e alle organizzazioni che vi aderiscono, di condividere, sostenere e applicare nella propria influenza 10 principi fondamentali relativi a:

-Diritti umani:
-Principio I: promuovere e rispettare i diritti umani universalmente riconosciuti nell'ambito delle rispettive sfere di influenza.
-Principio II: assicurarsi di non essere, seppure indirettamente, complici negli abusi dei diritti umani.

-Standard lavorativi:
-Principio III: sostenere la libertà di associazione dei lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva.
-Principio IV: eliminare tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio.
-Principio V: eliminare effettivamente il lavoro minorile.
-Principio VI: eliminare ogni forma di discriminazione in materia di impiego e professione.

Tutela dell’ambiente Principio VII: sostenere un approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali.
-Principio VIII: intraprendere iniziative che promuovano una maggiore responsabilità ambientale.
-Principio IX: incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di tecnologie che rispettino l’ambiente.

Lotta alla corruzione Principio X: contrastare la corruzione in ogni sua forma, incluse l’estorsione e le tangenti.

Tali principi sono condivisi universalmente, in quanto derivati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dalla Dichiarazione ILO, dalla Dichiarazione di Rio e dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione.

Ad oggi, le organizzazioni aderenti, sono più di 13.000, di cui 9.000 aziende e più di 4.000 enti no profit, in 170 Paesi. In particolare, in Italia, solo circa 192 imprese di piccole, medie e grandi dimensioni, hanno aderito all’iniziativa.

A cura di
Dott.ssa Annapaola Biondo