Cronaca

Firenze saluta Samb e Diop. In migliaia per le strade a manifestare

FIRENZE, 17 DICEMBRE 2011 – Sono scesi nelle strade in ventimila per dire addio a Modou Samb e Mor Diop, i due senegalesi uccisi lo scorso 13 Dicembre nel mercato di Firenze. Oggi il corteo nazionale antirazzista, partito alle 15 da piazza Dalmazia, che ha raccolto l'indignazione di tutti. Non mancava nessuno: politici, cittadini e rappresentanti delle comunità senegalesi, tutti uniti per condannare l'odio razziale e chiedere più diritti per i cittadini stranieri.[MORE]

Un lungo serpentone umano per ricordare le 2 vittime e i tre feriti senegalesi caduti sotto i colpi sparati da Gianluca Casseri. Come punto di ritrovo per i manifestanti è stata scelta proprio piazza Dalmazia, lo stesso luogo dove il militante di estrema destra legato a Casapound ha fatto fuoco. Alla guida del corteo i parenti dei defunti, accompagnati da amici e membri delle comunità senegalesi italiane.

Per le strade del capoluogo fiorentino hanno marciato persone di tutte le etnie, mescolate in un variegato mosaico di colori. Molti reggevano cartelli e striscioni con slogan ripieni di sdegno. Tra questi, alcuni con le foto di Modou insieme alla moglie e la figlia di 13 anni. Compatti al seguito dei membri delle comunità senegalesi hanno sfilato poi i gonfaloni, in primo piano quello della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e della Provincia di Prato.

Nel mezzo del corteo anche alcuni esponenti del mondo politico che hanno sostenuto la causa antirazzista. Tra questi il segretario del Pd Pierluigi Bersani, il presidente del Pd Rosy Bindi, il leader di Sel Nichi Vendola, il segretario del Psi Riccardo Nencini, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Matteo Renzi.

Il corteo si è svolto in modo pacifico, senza prendere le sembianze di una spedizione punitiva o i toni minacciosi di una caccia alle streghe. Soltanto alcuni rallentamenti dovuti ad una sollevazione spontanea da parte di alcuni dimostranti, che hanno chiesto ad alta voce il ritiro dei politici dalla sfilata.

Presenti al fianco delle cariche istituzionali anche alcuni portavoce dei comitati antirazzisti. Significativo l'intervento di Sene Basir, uno degli organizzatori della comunità “Primo Marzo”: "Noi - ha scandito il rappresentante - siamo italiani, non ci consideriamo cittadini di serie B". Molto sentiti anche gli interventi di altri esponenti dei gruppi antirazzisti, che hanno ribadito il proprio no alla legge Bossi-Fini e sottolineato l'importanza di abolire il reato di clandestinità.
A seguire ha preso poi la parola il portavoce della comunità fiorentina Pape Diaw, che ha sintetizzato: “al governo chiediamo leggi severe contro il razzismo e la discriminazione razziale"

Manifestazioni pacifiche anche a Milano, Torino, Napoli, Verona e Bologna. Nel capoluogo lombardo un corteo, partito alle 15 da piazzale Loreto, si è diretto in stazione Centrale ed ha portato in strada immigrati e militanti dei centri sociali al fianco dei partiti della sinistra radicale. A Napoli 1500 persone hanno sfilato per le strade fino in piazza Plebiscito. Ricevuta oggi dal ministro dell'Interno anche una delegazione della comunità senegalese napoletana.

Riccardo Marcucci