Estero

Corte Suprema Usa legalizza matrimoni gay in tutti gli Stati

WASHINGTON, 26 GIUGNO 2015 – “Oggi è un grande passo nella nostra marcia verso l’uguaglianza. L’amore vince”: così il presidente Obama ha commentato la decisione della Corte Suprema di dichiarare legali i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Fino ad oggi, lo statuto dei matrimoni omosessuali non era affatto omogeneo: in alcuni Stati, il diritto per le coppie gay o lesbiche di contrarre un’unione civile era già in vigore da diversi anni, mentre, in altri, erano presenti leggi che consentivano il solo matrimonio eterosessuale. Per di più, sino a questo momento, la Corte Suprema aveva evitato di pronunciarsi sulla questione, anche quando si era trattato di cancellare l’ordinanza, a livello federale, con cui l’ex presidente Bill Clinton aveva sancito che i matrimoni legalmente riconosciuti sarebbero stati solo quelli tra eterosessuali. [MORE]

La decisione della Corte, tuttavia, non è stata unanime: i voti favorevoli hanno battuto quelli contrari solo per cinque a quattro. Dopo la sentenza, gli oppositori del matrimonio tra persone dello stesso sesso hanno fatto leva sull’argomentazione –respinta dai giudici della Corte – secondo cui pronunciarsi su questo tipo di unioni non sarebbe di competenza della sfera politica.

Nel pomeriggio, il presidente Obama ha tenuto un discorso per congratularsi con gli attivisti e con tutti gli americani per il successo raggiunto. “L’amore è amore, ha detto Obama, “è stata una conquista straordinaria, persone comuni possono fare azioni straordinarie. L'America dovrebbe essere fiera di loro. Oggi abbiamo reso la nostra Unione un po’ più perfetta”. Messaggi di appoggio sono giunti anche da Hillary Clinton, candidata presidenziale per i democratici. Per le piazze e lungo le scale del palazzo della Corte Suprema, intanto, continuano i festeggiamenti: sono in centinaia gli americani per le strade che applaudono alla decisione dei giudici. "Dire che questi uomini e donne non rispettano i valori del matrimonio sarebbe giudicarli male", ha scritto Anthony Kennedy, uno dei membri della Corte Suprema, "Stanno chiedendo un'uguale dignità agli occhi della legge. La Costituzione garantisce loro questo diritto".

(foto:ibtimes.com)

Sara Svolacchia