Cronaca

Corte di Cassazione: gli insulti diversamente punibili, se mandati via sms o via email

ROMA - Importante sentenza della Corte di Cassazione, la quale ha stabilito che insulti perpetrati via email non costituiscono molestia.


Questo farà molto discutere circa il problema del cyberstalking: è più facile punire chi invia insulti attraverso un sms, rispetto a chi invia messaggi offensivi con la posta elettronica.


La Cassazione ha motivato la diversa rilevanza data nei due casi allo stesso reato, [MORE]con il fatto che il messaggio mandato via email è meno invasivo rispetto al’sms e “turba” di meno la privacy rispetto al cellulare.

In sostanza per la Cassazione la posta elettronica, al pari della posta tradizionale, “non comporta (a differenza della telefonata o della citofonata) nessuna immediata interazione tra il mittente e il destinatario, nè alcuna intrusione diretta del primo nella sfera delle attività del secondo”.

Per tale motivo le email di insulti non costituiscono “molestia” e perché siano punite, serve una querela “per ingiuria”.

Dunque con la suddetta sentenza, la suprema magistratura ha annullato la multa di 200 euro inflitta per molestie a un uomo di Cassino, il quale aveva inviato una mail offensiva verso una signora, perché contenente “apprezzamenti gravemente lesivi della dignità e della integrità personale e professionale” del suo convivente.