Politica
Corsa al Quirinale: seconda fumata nera. Renzi pressa Alfano, Fi tentata dal non voto
ROMA, 30 GENNAIO 2015 - Secondo giorno, seconda votazione, seconda fumata nera. Erano 673 i voti necessari per raggiungere il quorum per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Sarà così fino alla terza votazione di oggi pomeriggio.
Da domani invece il copione sarà diverso. La quota utile, infatti, sarà di 505 voti. Altri dati quasi invariati sono state le schede bianche fino ad ora registrate: 538 ieri, 531 oggi. Un segnale chiaro proveniente dai grandi partiti che al momento rispettano le linee scelte. Dunque, tutto come previsto. Bisognerà aspettare con ogni probabilità fino alla “quarta chiama” prima di conoscere il nuovo Capo dello Stato. Difficile, se non impossibile, che alla terza votazione di oggi pomeriggio le vari forze politiche trovino l’accordo su un nome comune.[MORE]
Come noto, al momento, tutto ruota attorno al nome di Sergio Mattarella. Questo, infatti, è il nome indicato da Matteo Renzi e votato all’unanimità dai grandi elettore del Pd. Un metodo che non è stato gradito né dagli alleati di governo del Ncd, né da Fi che vede andare alla deriva il celebre “Patto del Nazareno” che proprio sul successore di Napolitano qualche garanzia dove offrirla. Ma tant’è, il premier-segretario Renzi ha spiazzato tutti e ha ricompattato il suo partito attorno alla candidatura di Mattarella.
Sulla carta, alla "quarta chiama" di domani, i voti a favore di Mattarella sarebbero quelli provenienti dai 444 grandi elettori del Pd, dai 34 di Sel e dei 45 votanti dei gruppi Scelta Civica e Per l’Italia. Quasi certo il sostegno dei 31 votanti del gruppo Autonomie-Psi-Pli, tra cui anche l’ex Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Numeri questi, che mettono alle strette Ncd e Fi. Il partito di Angelino Alfano sembra essere diviso con una parte, che comprende Beatrice Lorenzin, Andrea Costa, Laura Bianconi ed i parlamentari siciliani che sono favorevoli a votare Mattarella e proseguire l'alleanza con Renzi e chi, tra i quali Maurizio Lupi, che preferirebbe una strada condivisa con Fi.
Giovanni Elia
(immagine da leggo.it)