Politica
Corruzione, Davigo al veleno con centrodestra e centrosinistra. Poi annuncia "Non mi candido"
ROMA, 31 MAGGIO – Un tripudio di applausi ha salutato l’intervento di Piercamillo Davigo al convegno sulla giustizia organizzato dal Movimento 5 Stelle, nel corso del quale l’ex magistrato di "Mani pulite" ha più volte attaccato le forze politiche per lo scarso impegno profuso nella lotta alla corruzione.[MORE]
“Centrosinistra e centrodestra si sono sempre dati da fare non per contrastare la corruzione, ma per contrastare le indagini” ha dichiarato Davigo, che poi ha sottolineato come “il centrodestra le ha fatte così grosse e male che di solito non hanno funzionato”, mentre il centrosinistra “le ha fatte mirate e ci ha almeno genuflessi”.
Davigo ha poi portato l’esempio della “notazione di fatture per operazioni inesistenti”, una delle pratiche più semplici per la creazione di fondi in nero e quindi di tangenti, che prima del 2000 costitutiva reato. L’allora maggioranza di centrosinistra approvò poi una riforma che innalzava la pena “purchè riverberasse sulla dichiarazione dei redditi oltre una certa soglia”, nei fatti rendendo non punibili le falsità contabili di più ridotta entità e prosciugando le possibilità di indagine.
Delusione, invece, per chi si attendeva una discesa in campo politica del presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati: “ho dato dimostrazione nella vita che non sono interessato alla politica ma ai politici che rubano” ha infatti dichiarato alla platea, sottolineando inoltre che “i magistrati non sono in grado di fare politica, sono abituati alle guarentigie che li riparano dalle opinioni ma per questo non sono capaci di gestire il consenso”.
In chiusura Davigo ha anche dedicato un passaggio al Ministero della Giustizia: “non capisco perché tutti lo vogliono fare, visto che non dovrebbe contare niente perchè è ministro senza portafoglio e non dovrebbe spostare o nominare nessuno”.
Paolo Fernandes
Foto: ilfattoquotidiano.it