Coronavirus: Franco Locatelli, segnali calo, ma prossima settimana cruciale
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Coronavirus: Franco Locatelli, segnali calo, ma prossima settimana cruciale

domenica 22 marzo, 2020

Rezza e Lopalco restare cauti. Ricciardi, avremo nuova a-normalità
ROMA, 22 MAR - Settimana cruciale ma molta cautela da parte degli esperti nel leggere i segnali di calo in questa domenica che potrebbe far sperare. Si resta in coraggiosa attesa di una inversione di tendenza, perché gli effetti delle misure scattate l'11 marzo dovranno mostrarsi al passare delle 2-3 settimane dal loro inizio.

Ma è presto per valutare. "Il numero di contagi giornalieri non aumenta e questo è confortante, ma bisogna essere cauti perché i numeri restano alti e il trend va visto in un periodo di medio termine. Probabilmente in Lombardia qualche effetto le misure di distanziamento iniziano a darlo, come abbiamo visto a Codogno, ma è presto per dirlo. L'impatto delle misure lo potremo valutare a fine mese, non da un giorno all'altro", ha detto Gianni Rezza, dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). Le cifre parlano di 651 vittime oggi rispetto alle 793 di ieri; i malati in più sono 3.957 contro i +4.821 di ieri, mentre i guariti sono 7.024 guariti, 952 più di ieri. Ma il richiamo è quello a non farsi prendere da facili entusiasmi.

Lo dice il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, che parla durante la conferenza stampa alla Protezione civile, ma guarda a possibili segni tangibili delle misure di contenimento intraprese. Parla di "moderata soddisfazione per il rallentamento della corsa, ma non si può cantare vittoria perché la battaglia sarà lunga" Pier Luigi Lopalco, Responsabile del Coordinamento Regione Puglia per le emergenze epidemiologiche. "Dipende tutto dal lavoro che si fa a livello locale per tenere sotto controllo la situazione. Questa epidemia è la somma di 100 epidemie locali, 100 incendi.

Dobbiamo impedire che se ne accendano altri", ha concluso Lopalco. Secondo Ranieri Guerra, assistant director general dell'Oms, intervenuto alla trasmissione Mezz'ora in più di Lucia Annunziata su Raitre "dall'analisi matematica epidemiologica della velocità di espansione del contagio e della mortalità si vede già un certo rallentamento in termini di velocità di espansione e questo induce a pensare che sia un effetto di quanto intrapreso".

Effetto, sottolinea Guerra, che si vedrà la settima che sta per iniziare. Per uscire di casa quanto tempo passerà? "Occorre vedere quanto forti sono queste buone notizie", dice Guerra che prepara a un nuovo tipo di socialità e mette in guardia contro il rischio di una "epidemia di ritorno". A guardare a un nuovo tipo di società quando sarà di nuovo possibile uscire di casa anche Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministero della Salute che conia un nuovo modo di vivere: la nuova 'a-normalità'. La 'vera' normalità, dice Ricciardi, ci sarà "solo dopo che avremo trovato vaccino e terapia".

Vivere una 'nuova a-normalità' significa "spostamenti limitati, anche se non un blocco totale. Sarà una limitazione mirata della mobilità, che non riguardi tutto il Paese ma solo le persone che hanno avuto contatti con i contagiati, ma in cui dovremo ancora stare attenti a comportamenti e all'igiene, perché come abbiamo visto è un virus molto contagioso e bastano pochi casi per tornare a una crescita esponenziale". L'attenzione degli esperti infine si sposta ora in famiglia. I contagi interfamiliari diventano sorvegliati speciali. Fondamentale quanto più possibile nei contesti familiari mantenere misure stringenti di contenimento dei soggetti risultati positivi al coronavirus. Il rischio è quello di perpetuare il meccanismo di diffusione del virus.


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