Pubblica Istruzione
Coronavirus. Maturità: studenti spaccati a metà su esame in presenza
ROMA, 19 MAG - Studenti spaccati a metà sull'esame di maturità in presenza. La tutela della salute e il poco tempo per prendere le misure alla formula del maxi-orale sono in cima alle preoccupazioni dei ragazzi che dovranno affrontare l'esame di Stato nell'anno dell'emergenza coronavirus.
Più di un su 2, a meno di un mese dall'inizio, è ancora convinto che la maturità non andava fatta. Quota simile quella di chi non si sente sicuro a svolgerlo in presenza. E' la fotografia scattata una web survey di Skuola.net, che ha coinvolto oltre 10.000 studenti dell'ultimo anno delle superiori. "Maturità, t'avessi preso prima", cantava Venditti in 'Notte prima degli esami'.
Mai come quest'anno le sue parole rispecchiano il pensiero di chi tra poche settimane dovrà passarci. I maturandi 2020, infatti, dovranno fare i conti non solo con l'ansia legata alle prove d'esame, ma anche con il Covid-19. Dalla web survey emerge che il 'fronte' è spaccato a metà tra contrari e favorevoli all'esame d'emergenza. A meno di un mese dal via il 57% dei maturandi avrebbe preferito l'annullamento dell'esame. Per quanto riguarda la prova in presenza a prevalere sono gli studenti che 'osteggiano' il colloquio a scuola: sono il 53% dell'intera platea.
Il motivo risulta principalmente legato alla preoccupazione del dover svolgere l'orale rispettando le norme di sicurezza tra cui il distanziamento tra i presenti e l'obbligo di mascherina prima e dopo il colloquio. L'agitazione che può generare una situazione del genere, sommata a quella per l'esito della prova, risulta comune al 51% degli studenti contrari al fatto di doversi sedere fisicamente di fronte alla commissione. Per quasi uno studente su 3, invece, entra in gioco la paura del contagio.
Mentre per uno studente su 10 la modalità online dell'esame stesso sarebbe del tutto equivalente a quella in presenza. Di tutt'altro avviso il restante 47% dei maturandi, favorevole alla prova così come concepita e messa a punto dal Ministero. Tra loro uno su 3 difende la decisione di salvare fino all'ultimo il colloquio in presenza, definendolo "più attendibile di quello online". Un altro 33% dei favorevoli all'esame, invece, motiva la sua risposta spostando la riflessione sulla mera soddisfazione personale: dopo cinque anni di superiori è giusto che il lavoro svolto venga valutato e riconosciuto nel miglior modo possibile. Il 20% è invece più 'sentimentale', manifestando la voglia di tornare per un'ultima volta nella sua scuola prima di salutarla definitivamente.
Il 7% dei maturandi, infine, non vede perché il colloquio si debba svolgere via web: per loro i rischi sanitari, a fine giugno, non saranno così alti da sconsigliare una prova in presenza.