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Coronavirus, Governo anti fake news. Vero o falso? I gatti infetti e la bufala dell'animale untore

ROMA, 5 APR - Il Governo firma il decreto per combattere le fake news. Molti dati sulla pandemia, ma anche tante interpretazioni sui social. Con la solita vena complottista Il governo italiano si muove per contrastare le fake news sul coronavirus Sars-Cov-2. Ieri il sottosegretario Andrea Martella ha firmato il decreto che istituisce una task force di otto esperti (ne fa parte anche chi scrive questa rubrica). Non sarà un ministero della Verità e non si occuperà di opinioni.

FALSO. Da più parti si è levata nei giorni scorsi la richiesta di avere più dati, più numeri, per poter analizzare la pandemia. Epperò quando i numeri sono arrivati, qualcuno ha dimostrato di avere problemi con addizioni e sottrazioni affermando che i morti da Covid-19 sarebbero una esagerazione di politici e giornalisti. Prendiamo le interpretazioni apparse sui social di una intervista del 2 aprile al presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo titolata “Nel 2019 a marzo 15 mila morti per polmoniti varie”; e che nell’incipit afferma «numeri alla mano, nello stesso periodo di tempo, l’anno scorso, sono morte più persone per malattie respiratorie che quest’anno per Covid-19». Diversi utenti su Twitter hanno commentato questi dati con frasi tipo «ci stanno fottendo». Insomma, ci sarebbe un complotto.

Proviamo a fare chiarezza con l’aiuto dell’Istat. Nel 2019 ci sono state in Italia circa 647 mila morti per tutte le cause; nel primo trimestre, 186 mila; a marzo 58 mila; quelli deceduti per malattie respiratorie si stima siano circa 15 mila (non c’è ancora il dato). Veniamo al 2020: senza Covid-19 avremmo avuto circa 60 mila morti di cui 15 mila per malattie respiratorie. Ma se aggiungiamo i dati Covid-19 della Protezione civile sui decessi (circa 15 mila), i morti totali diventano 75 mila (+ 25 per cento). Tuttavia sulla base dei dati sulla mortalità generale a marzo 2020 di 1084 Comuni già pubblicati sul sito Istat, rispetto a marzo 2019 risulta che i decessi sono in realtà raddoppiati (+ 100 per cento).

Mancano ancora altri dati per esprimere una valutazione definitiva che terrà conto del fatto che l’epidemia non ha avuto la stessa distribuzione su tutto il territorio (in un paio comuni della provincia di Bergamo l’aumento della mortalità risulta essere stato di oltre il 1000 per cento); e che le misure di contenimento dell’epidemia hanno sicuramente ridotto l’incremento. Tuttavia affermare che i morti a marzo sono diminuiti è falso.

FALSO. Si sta discutendo molto animatamente sui social sul ruolo di cani e gatti rispetto al coronavirus. Tutto nasce da quanto detto dalla virologa Ilaria Capua in un programma radiofonico e cioè che ci sarebbero due gatti infetti uno in Belgio e uno a Hong Kong (vero, ci sono anche due cani sempre ad Hong Kong). Da qui molti hanno dedotto che gli animali domestici sarebbero contagiosi.

In realtà finora è accaduto il contrario: sono gli esseri umani ad aver infettato gli animali, ha chiarito l’Istituto superiore di Sanità ribadendo che per ora (“ad interim”) non esiste alcuna evidenza che cani e gatti abbiano un ruolo nel contagio ma che, al contrario, è importante proteggere gli animali di pazienti affetti da Covid-19. In tutti gli altri casi, «gli animali domestici contribuiscono alla nostra gioia e al nostro benessere soprattutto in periodi come questo». (La Repubblica)