Cronaca
Coronavirus: da Ue 4 mln euro per progetto plasma guariti
Coronavirus: da Ue 4 mln euro per progetto su plasma guariti. Obiettivo sviluppare linee guida per utilizzo più appropriato.
ROMA, 11 SET - La Commissione Ue ha dato il via ufficiale ad un progetto sull'utilizzo del plasma da convalescente per la terapia del Covid-19. Tra gli obiettivi di Support-e, per cui sono stati stanziati 4 milioni di euro, spiega un comunicato del Centro Nazionale sangue, c'è la creazione di linee guida per l'utilizzo della terapia per fronteggiare non solo l'attuale pandemia, ma anche eventuali crisi future.
Il progetto ha come obiettivo una valutazione, basata su evidenze scientifiche, delle terapie a base di plasma da convalescente e il raggiungimento di una armonizzazione fra tutti gli Stati Membri delle procedure sull'utilizzo clinico più appropriato, anche attraverso l'uso del database europeo sul plasma di recente costruzione. Nei giorni scorsi la Direzione Generale Research and Innovation della Commissione Europea e i coordinatori dell'Eba (European Blood Alliance), l'associazione che riunisce i centri sangue dei paesi dell'Unione Europea, hanno firmato il Grant Agreement che finanzia il progetto per 4 milioni di euro.
"È essenziale, ha commentato il professor Pierre Tiberghien, presidente dell'Eba e leader del progetto, per i pazienti, per i professionisti del settore salute e per i donatori di sangue ed emocomponenti (compreso il plasma) che il potenziale terapeutico venga studiato e analizzato a livello europeo e con il sostegno della Commissione" Al termine il consorzio produrrà delle raccomandazioni che saranno applicabili in tutta Europa nel corso dell'attuale pandemia e in eventuali crisi future.
Per l'Italia sono impegnati il Centro Nazionale Sangue, la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia e l'Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di Mantova, verrà finanziato grazie al programma di ricerca europeo Horizon 2020 e durerà 24 mesi. "Sul plasma iperimmune abbiamo già tante idee, speranze e impressioni ma non abbiamo ancora certezze scientifiche - spiega Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue -. Il progetto rappresenta uno sforzo importante e necessario, sia per l'Europa che per l'Italia".