Salute
Coronavirus: Brusaferro (ISS), misure per rallentare diffusione. #IoRestoaCasa
Coronavirus: Brusaferro (ISS), misure per rallentare diffusione. Si lavora in sicurezza, ricadute positive per il futuro
ROMA, 12 MAR - "Le misure adottate sono straordinarie e uniche e puntano a garantire distanziamento sociale, ma con tutti i servizi essenziali. Dobbiamo adattarci perché è la norma più importante per interrompere o rallentare la diffusione del virus. Si deve poter lavorare in sicurezza e lo sviluppo del lavoro a distanza avrà ricadute positive anche dopo la fine dell'epidemia". Così Silvio Brusaferro, Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, intervistato in Circo Massimo su Radio Capital, spiega le nuove disposizioni del governo per contrastare la pandemia.
"Sull'aumento dei nuovi contagi arrivato ieri non sono pessimista come non ero ottimista il giorno prima quando era stato segnalato un calo dei casi - dice Brusaferro - quello che è certo è che la curva sta crescendo e sta crescendo più velocemente nelle zone a rischio del nord. I casi segnalati di ieri e oggi vanno riportati mediamente a una settimana fa quindi le misure adottate ora le vedremo, come effetti, tra una settimana".
Il Presidente dell'Iss ricorda che nelle prime zone rosse del lodigiano c'è stato un calo della diffusione del contagio nel senso che da un positivo che contagiava altre due persone si è arrivati al contagio di una sola persona ma ora "l'obiettivo è portare il valore sotto l'uno". Sulla possibilità di uscire di casa per una passeggiata Brusaferro afferma che "la raccomandazione è quella di di limitare i movimenti allo stretto necessario e indispensabile".
"E' la linea portante - sottolinea - poi si può considerare il fatto di poter fare due passi sotto casa, mantenendo le distanze, ma limitare i movimenti e i contatti è l'obiettivo principale e una volta emanato il decreto si potrà chiarire la questione definitivamente". Infine a proposito del documento della Società dei medici anestesisti sulla necessità, a un certo punto, di dover scegliere chi curare non potendo garantire le stesse terapie a tutti, il presidente dell'Iss sostiene che "non si debba arrivare a una situazione di quel tipo". "Stiamo lavorando - conclude - per non trovarci in quella situazione e al momento non ho segnali in questo senso e mi auguro che non ci siamo. Io penso che una delle cose molto positive sia la capacità di reggere come il nostro SSN. Le misure a supporto per garantire strumenti ulteriori sono importanti e necessarie per continuare a garantire un servizio di ottima qualità".