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Corea: Moon apre ad un summit a tre con gli USA
PECHINO, 21 MARZO – Corea del Nord, Corea del Sud e Stati Uniti mai cosi vicini: questa potrebbe essere la sintesi delle parole del presidente sud-coreano Moon Jae-in sulla possibilità di organizzare un vertice a tre tra i rappresentanti di Washington, Seul e Pyeongyang.
“Già tenere un summit tra Corea del Nord e Stati Uniti, dopo uno tra Corea del Sud e del Nord è in sé un evento storico” ha sottolineato il leader sud-coreano durante un incontro all’ufficio presidenziale, aggiungendo inoltre che “in base agli esiti potrebbe arrivarsi ad un summit a tre”. Moon ha parlato a margine dei lavori di preparazione dell’incontro inter-coreano in calendario per la fine del mese di aprile.[MORE]
La priorità in agenda, come era legittimo aspettarsi, è la denuclearizzazione dell’intera penisola coreana. Tradotto: fine dei programmi nucleari e dei test missilistici di Pyeongyang, negli ultimi anni sempre più frequenti e sovente utilizzati come “dimostrazione di forza” da parte del leader nord-coreano Kim Jong-un. Ma non è tutto. L’obiettivo generale, infatti, è la pace permanente nell’area.
Si tratta di una pace da cui discenderebbe una normalizzazione dei rapporti tra Corea del Nord e Stati Uniti, un maggiore sviluppo delle relazioni inter-coreane e della cooperazione economica, anche con Washington: uno scenario, questo, del tutto inimmaginabile solo pochi mesi fa.
Dopo un meeting a Cheong Wa Dae, ufficio presidenziale di Seul, il comitato per la preparazione del summit inter-coreano ha proposto la data del 29 marzo per colloqui di alto livello tra i rappresentanti delle due Coree. L’incontro si potrebbe tenere a Panmunjom, villaggio situato al confine tra i due Paesi, celebre per aver ospitato la firma dell’armistizio del 1953 che pose fine alla Guerra di Corea, e dovrebbe rappresentare l’ultimo step prima del summit tra i leader.
Anche i media del regime nord-coreano hanno evidenziato l’attuale situazione di disgelo, definendola una “drammatica atmosfera di riconciliazione” nei confronti del sud ed un “segnale di cambiamento nei rapporti con Washington, grazie alle misure attive a favore della pace fatte dalla Corea del Nord”.
Se, effettivamente, l’incontro sarà un punto di svolta è ancora imprevedibile. Nei fatti, tuttavia, quelle che sembravano essere apparenti manovre di conciliazione messe in scena esclusivamente in occasione della rassegna olimpica di Pyeongchang, potrebbero invece aver rappresentato un primo passo verso la normalizzazione dei rapporti fra le Coree.
Paolo Fernandes
Foto: panorama.it