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SEOUL, 24 SETTEMBRE 2012-Il suo nome è Park Geun-hye, lotta per un Paese "dove nessuno viene lasciato indietro" e a dicembre, a capo del Saenuri Party, lo stesso del presidente in carica Lee Myung-bak, proverà a diventare la prima donna alla guida della Corea del Sud.
In patria la conoscono come la "Lady di ferro", per quel programma elettorale che propone un “thatcherismo liberista alla coreana” in grado di farle sbaragliare la concorrenza alle primarie; una leader sicuramente ambiziosa, ma che negli anni ha fatto parlare più per la sua storia personale che per le sue idee politiche.[MORE]
Park Geun-hye, infatti, è la figlia di Park Chung-hee, presidente del Paese dal 1963 al 1979, anno in cui fu ucciso in un attentato: un argomento ghiotto per l'opposizione, che più volte ha ricordato le imprese del padre, controverso dittatore che riuscì a risollevare la Corea del Sud dalla recessione economica, imponendo però un regime militare con pesanti restrizioni nel campo delle libertà e dei diritti dei cittadini.
Proprio per questo, oggi, Park Geun-hye ha chiesto pubblicamente scusa a quanti hanno sofferto sotto il regime del padre, con un discorso mirato a rivitalizzare il sostegno popolare, disinnescando uno degli argomenti più importanti a favore degli oppositori.
(immagine da: www.article.wn.com)
Simona Peluso