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Corea del Sud: ambasciatore americano ferito al volto da attivista. Pyongyang: «Giusta punizione»

SEUL, 5 MARZO 2015 - «È stata la giusta punizione per gli Stati Uniti guerrafondai». Questo il commento da parte del regime nord coreano in merito all'aggressione subita oggi dall'ambasciatore americano in Corea del Sud, Mark Lippert.

Quest'ultimo si trovava a Seul per partecipare a un incontro pubblico al Sejong Art Center, un istituto di cultura nel centro della città. Tema dell'incontro la riunificazione coreana. Prima che l'ambasciatore prendesse parola un oppositore nazionalista, Kim Ki-jong, 55 anni, contrario all’alleanza militare tra il suo paese e gli Stati Uniti, ha colpito l'ambasciatore con una coltello lungo 25 centimetri. L'aggressore è stato subito tratto in arresto,

Un taglio che ha procurato a Lippert una ferita al viso e alla mano. Un gesto che, come detto, è stato osannato in Corea del Nord. «È stato il coltello della giustizia» ha riferito l'agenzia di Stato del Paese nord coreano, la Kcna. Subito dopo l'aggressione, l'ambasciatore americano Mark Lippert è stato trasportato in ospedale dove è stato sottoposto ad una operazione d'urgenza durata ben due ore e mezza.[MORE]

L'ambasciatore, uscito dall'intervento con 80 punti di sutura, ha dichiarato di essere in «ottime condizioni di spirito» e di stare bene. «Al più presto - ha assicurato - riprenderemo il progetto per rafforzare l'alleanza tra Corea del Sud e Stati Uniti».

(Immagine da huffpost.com)

Giovanni Maria Elia