Estero
Corea del Nord, Trump "condannato a morte" su giornale di partito
PYONGYANG, 15 NOVEMBRE – E’ una sentenza capitale alquanto bizzarra quella apparsa sul Rodong Sinmun, il quotidiano di partito del regime nord coreano: ad esserne il destinatario, infatti, è il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump.[MORE]
“Un vigliacco che merita la condanna a morte”, così la testata di Pyongyang si è espressa nei confronti dell’inquilino della Casa Bianca, reo di aver offeso il dittatore Kim Jong Un rivolgendosi a lui come “basso e grasso”. Trump è stato inoltre accusato di “non aver avuto il coraggio di visitare la zona demilitarizzata al confine tra le due Coree”
Secondo il quotidiano nord-coreano “offendere la dignità della suprema leadership è un crimine imperdonabile” e per questo motivo il presidente americano Donald Trump sarebbe stato “condannato a morte” dal popolo.
L’ultimo scambio di battute tra il Tycoon ed il leader di Pyongyang risale alla recente visita asiatica del capo della Casa Bianca, nel corso della quale Kim aveva definito Trump “vecchio”, ricevendo come risposta un tweet in cui the Donald si domandava come mai il dittatore si fosse rivolto a lui in tal modo, visto che non avrebbe mai “definito Kim basso e grasso”.
Per i media di regime si è trattato di un vero e proprio insulto, in particolar modo in considerazione del fatto che la famiglia di Kim è considerata alla stregua di divinità, ed è dunque per così dire “intoccabile”.
Non accenna, dunque, a scemare la tensione sulla questione nord-coreana, che nelle ultime ore è nuovamente cresciuta a causa di una diserzione dall’esercito di Pyongyang: un uomo è infatti riuscito a fuggire a sud del confine con Seoul. Colpito almeno cinque volte dai propri commilitoni, è stato infine soccorso dai soldati sud-coreani, i quali non escludono di riuscire a salvargli la vita.
Paolo Fernandes
Foto: cnn.com