Estero

La Corea del Nord lancia quattro missili verso il Giappone

TOKYO, 6 MARZO – Nonostante la risoluzione del Consiglio di Sicurezza che vietano esplicitamente alla Corea del Nord di realizzare lanci utilizzando la tecnologia dei missili balistici, Pyongyang ha eseguito il lancio di quattro missili balistici nordcoreani, di cui tre sono caduti nella zona economica esclusiva (Eez) giapponese, cioè a meno di 370 chilometri dalla costa.[MORE]

 

Proteste da Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti

Forti proteste sono arrivate non solo dal Giappone, ma anche dalla Corea del Sud e gli Stati Uniti. Come riporta Japantimes.co.jp per il premier giapponese, Shinzo Abe, "questo dimostra chiaramente che la Corea del Nord ha raggiunto un nuovo livello di minaccia". È infatti la terza volta che missili lanciati da Pyongyang cadono nelle acque giapponesi, l'ultima a settembre al largo di Hokkaido.

La Corea del Sud, insieme agli Stati Uniti, sta "analizzando nel dettaglio" quel che è successo, hanno fatto sapere da Seul, dove si è riunito il consiglio di sicurezza nazionale su indicazione del presidente ad interim, Hwang Kyo-ahn. Le forze armate sudcoreane "monitorano da vicino l'attività militare a nord del confine pesantemente armato per qualsiasi segnale di ulteriore provocazione".

La dura condanna da parte degli Stati Uniti arriva tramite il vice portavoce del dipartimento di Stato, Mark Toner, il quale Toner ha dichiarato che quanto avvenuto "viola le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che vietano esplicitamente (a Pyongyang) di realizzare questi lanci utilizzando la tecnologia dei missili balistici". "Continuiamo ad essere preparati - e continuiamo a fare passi per aumentare la nostra preparazione - per difendere noi stessi e i nostri alleati da un attacco, e siamo pronti a usare tutta la gamma di strumenti a nostra disposizione contro questa crescente minaccia".

 

Missile da identificare Ancora da identificare il tipo di missile lanciato ma non è stato escluso dagli esperti che almeno uno dei quattro possa essere un missile balistico intercontinentale (Icbm), il quale potrebbe potenzialmente raggiungere le coste statunitensi. Ma, secondo il portavoce del capo di stato maggiore congiunto sudcoreano, ci sono "basse possibilità" che lo sia.

Il perché del lancio dei missili potrebbe essere una reazione di Pyongyang alle esercitazioni militari congiunte annuali, avviate il 1 marzo da Washington e Seul. La scorsa settimana, infatti, la Corea del Nord aveva minacciato attraverso il quotidiano statale Rodong Sinmun di realizzare nuovi test di missili in risposta a queste manovre che Pyongyang considera una prova di invasione del proprio territorio.

Maria Azzarello