Estero
Corea del Nord, si teme un futuro lancio di missili sottomarini
PECHINO, 12 AGOSTO – Un nuovo missile balistico sottomarino, sarebbe questa l’ultima novità di Pyongyang in materia di armi a lungo raggio. A formulare l’ipotesi 38 North, un think tank dell’ US-Korea Institute della Johns Hopkins University di Washington.[MORE]
A partire da immagini provenienti da satelliti commerciali, l’istituto ha infatti rilevato una intensificazione delle attività Nord-Coreane nel settore dell’armamento navale. Pyongyang avrebbe dunque deciso di procedere ad un rafforzamento delle capacità nucleari anche della propria flotta.
Nella base navale di Mayang-do sono attualmente in corso operazioni sui sottomarini Sinpo-class tali da far pensare, secondo l’esperto di difesa ed intelligence Joseph Bermudez, ad una nuova tornata di test in acqua, con ulteriori sviluppi dei sistemi di lancio o di strumenti più avanzati.
La notizia di un possibile potenziamento dell’armamento di Pyongyang giunge peraltro in una situazione di particolare tensione dei rapporti tra Nord Corea e Stati Uniti. Dopo la dichiarazione di Trump, dettosi pronto a colpire con “fuoco e fiamme” il Paese di Kim-Jong-Un, la stampa di regime coreana ha infatti affermato di poter “cancellare dalla faccia della terra provocatori che tentano di soffocare il socialismo”.
Attualmente Pyongyang ha sviluppato il Pukkuksong-1, un SLBM, missile balistico sottomarino (submarine-launched balistic missile), testato per la prima volta nell’agosto 2016. Le specifiche tecniche dell'arma (come la gittata) non sono tuttavia state rese note, e presumibilmente costituiscono informazioni classificate, così come accade nel medesimo settore negli USA.
Le implicazioni strategiche collegate alla disponibilità di un sistema di lancio missili sottomarino sono notevoli. La possibilità di colpire un qualsivoglia bersaglio una seconda volta, da un luogo non identificabile prima del lancio, rende infatti meno efficace la minaccia di un fuoco di risposta da parte di Paesi terzi: quest’ultimo, infatti, non sarebbe sufficiente a neutralizzare in un solo colpo la minaccia atomica (nel caso di specie nordcoreana ndr).
I sottomarini della flotta nord-coreana sono ad ogni modo ancora alimentati a diesel e non con propulsori nucleari, fattore questo suscettibile di limitarne fortemente la gittata e di renderli dunque inoffensivi se non per i Paesi confinanti.
Paolo Fernandes
Foto: ilgiornale.it