Estero
Corea del Nord, il viceministro degli esteri avverte: "Rischio guerra nucleare, avanti con i test"
PYONGYANG, 18 APRILE - Ieri la grande parata militare in onore del fondatore dello Stato, Kim II-sung, oggi la volontà di onorare le idee del padre fondatore (nonno di Kim Jong-un) e dare alla Corea del Nord un posto di prestigio nel panorama politico internazionale. Kim Jong-un è disposto a prendersi quel posto con ogni mezzo, per questo motivo non si ferma e anzi alimenta il delirio di onnipotenza, suo personale e di un'intera nazione. [MORE]
A poche ore dal nuovo lancio (fallito) di un missile, il viceministro degli esteri nordcoreano Han Song-Ryol dichiara alla Bbc: “Condurremo altri test missilistici su base settimanale, mensile e annuale”. Aggiunge che “sarà guerra a tutto campo se gli Usa saranno così spericolati da usare mezzi militari”. E l'ambasciatore nordcoreano all'Onu, Kim In Ryong, sottolinea che “una guerra nucleare potrebbe scoppiare da un momento all'altro nella penisola coreana”.
Aria tesa dunque, tra gli Usa e Pyongyang, ma anche tra le due Coree. È per questa ragione che nella serata di ieri il vicepresidente statunitense Mike Pence è sbarcato a Seul per rassicurare i sudcoreani circa la volontà “più forte che mai” di Washington di proteggere il Paese alleato. Pence è stato chiaro e conciso: “L'era della pazienza strategica è finita. Utilizzeremo qualsiasi mezzo necessario per proteggere la Corea del Sud e stabilizzare la regione”.
Il clima tra le due Coree è rovente, anche alla luce dell'inizio della campagna elettorale in Corea del Sud. Numerosi candidati infatti, per accaparrarsi le simpatie dell'elettorato centrista, stanno pian piano abbandonando l'idea di un dialogo con Pyongyang, per dar spazio a posizioni più marcatamente ostili nei confronti della Nord Corea.
Claudio Canzone
Fonte foto: ilgazzettino.it