Estero
Corea del Nord, prima stretta di Pechino sugli aiuti a Pyongyang
PECHINO, 31 AGOSTO - "Parlare con la Corea del Nord non serve a nulla": categorico e spiccio, il presidente statunitense Donald Trump chiude alla diplomazia. Lo fa con un tweet, prima però che il suo ministro della Difesa aggiusti leggermente la mira con i giornalisti: "Non saremo mai a corto di soluzioni diplomatiche", ha dichiarato infatti ieri Jim Mattis. Subito dopo, Mattis si è dedicato a un briefing con il suo omologo sudcoerano. [MORE]
La posizione degli Usa non fa però quasi più notizia: tutti gli occhi sono puntati invece su Pechino, l’unico alleato di Pyongyang e quindi l’unico giocatore in campo in grado di influenzarne le scelte, senza arrivare a un confronto militare diretto. Nelle scorse ore l’attivista-esule nordcoreano, Shin Dong-hyuk, aveva dichiarato che “anche se Pechino disapprova le azioni di Pyongyang, non può e non vuole sganciarsi completamente. Non è bene per la Cina se la Corea del Nord collassa: Pechino ha bisogno di Pyongyang”.
I numeri parlano però di un trend che sembra essersi invertito. Nel 2016, il 90% degli scambi commerciali della Corea del Nord hanno avuto la Cina come controparte. Circa 2,5 miliardi di dollari le esportazioni (carbone e materie prime), contro quasi 3 miliardi di importazioni (petrolio e cibo). Ma prima ancora che il Consiglio di sicurezza Onu, il 5 agosto scorso, decidesse all’unanimità nuove sanzioni contro Pyongyang, la Cina aveva già tagliato l’import dall’alleato: tra marzo e luglio, la riduzione è stata pari a 380 milioni di dollari (l’export totale della Corea del Nord nel mondo è di circa 3 miliardi).
Dati importanti, soprattutto se si aggiungono all’impatto delle sanzioni Onu sulla Corea del Nord. Queste infatti, in vigore dal mese prossimo, possono ridurre di un miliardo l’export di Pyongyang. “L’obiettivo delle sanzioni è spingere il governo nordcoreano ad abbandonare il programma nucleare” - ha fatto sapere nelle ultime ore l’ambasciatore Usa alle Nazioni Unite. Nonostante il leggero cambio di rotta, però, va precisato come Pechino continui a bocciare qualsiasi ipotesi di sanzioni unilaterali e reiteri l’invito a bloccare il dispiegamento dei sistemi anti-missilistici Usa in Corea del Sud.
Claudio Canzone
Fonte foto: agcnews.eu