Estero
Corea del Nord, governo riattiva reattore nucleare
PYONGYANG, 2 APRILE 2013-Dubbi, tensioni, manovre diplomatiche e non; da qualche ora, riferiscono fonti americane, la linea di confine tra Cina e Corea del Nord assiste ad un continuo e massiccio via vai di truppe militari battenti bandiera cinese, dispiegate con urgenza dal governo centrale di Pechino.
L’allerta c’è, sebbene i toni restino, per ora, piuttosto cauti e sereni; anche il gigante asiatico, però, comincia a guardare con sospetto all’atteggiamento del suo più piccolo alleato, che poco fa, con una nota ufficiale, ha dichiarato di voler riavviare il reattore nucleare di Yongbyon, fermato grazie agli accordi di Sei nel 2007.[MORE]
A quel tavolo, cui sedettero, oltre alle due Coree, Stati Uniti, Russia, Cina e Giappone, il governo di Pyongyang promise di abbandonare ogni velleità nucleare in cambio di aiuti e appoggio economico. Oggi, al Dipartimento generale per l'energia atomica, basta un comunicato di poche righe per rilanciare la ristrutturazione di tutti gli impianti associati alla centrale di Yongbyon, per “rafforzare l’arsenale nucleare in quantità e qualità” e sopperire alla “grave mancanza di energia elettrica nel Paese.
Una mossa che a Pechino è “dispiaciuta”, ma che secondo il portavoce del ministero degli esteri Hong Lei, non andrà punita con sanzioni unilaterali, che porterebbero solo a un aggravarsi della crisi. Ci vuole dialogo, ribadisce la Cina, che invita alla calma l’intera penisola coreana, mentre la Russia ricorda la priorità di evitare ogni possibile scenario militare.
C’è di certo, che la crisi politico-diplomatica ha ormai raggiunto un punto troppo grave per evitare il ricorso immediato a un negoziato, almeno secondo Ban Ki-Moon, che promette di adoperarsi perché un compromesso sia raggiunto al più presto.
Convincono poco, insomma, le parole del “giovane generale” Kim Jong-Un, che parla delle armi nucleari come di un “deterrente” per la guerra, fondamentale per un futuro di "pace e delle prosperità" in Corea del Nord. La tensione per ora resta alta; e il fatto che la Cina, abbia bloccato come istanza punitiva il rinnovo e il rilascio dei visti di lavoro per i cittadini nord-coreani, a dispetto di un accordo siglato dai due Paesi lo scorso anno, farebbe presagire lo spettro di imminenti venti di guerra.
(immagine da: www.reportweb.it)
Simona Peluso