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Corea del Nord - l'annuncio di Kim: "La nostra dotazione nucleare è pronta"

PYONGYANG, 1 GENNAIO – Il Leader supremo nordcoreano, Kim Jong-Un, ha tenuto il tradizionale discorso di fine anno rivolto al suo popolo, trasmesso in tv a reti nazionali unificate. Vestito con giacca e cravatta, piuttosto che con la consueta divisa nordcoreana, Kim è tornato ad usare toni minacciosi e di sfida nei confronti del Presidente USA Trump, ma nel contempo si è mostrato più conciliante con Seul. [MORE]

“Durante quest’anno – ha annunciato Kim – abbiamo raggiunto l’obiettivo di completare la nostra forza nucleare. Ora abbiamo soltanto bisogno di produrre le ultime testate e gli ultimi missili balistici ed accelerarne il dispiegamento. Gli Stati Uniti devono sapere che il pulsante per le armi nucleari è sulla mia scrivania: questo non è un ricatto, ma la realtà”. La Guida suprema del popolo nordcoreano ha poi chiosato, a proposito dei rapporti con Washington: “L’intero territorio USA si trova nel raggio di un nostro attacco nucleare. Gli Stati Uniti non potranno mai iniziare una guerra contro di me ed il nostro Paese. Assicuro però che queste armi saranno usate solo se la nostra sicurezza sarà minacciata”.

Nel corso dei saluti rivolti quest’anno al suo popolo, quindi, il Leader del Paese asiatico ha ripreso il filo del discorso che aveva tenuto dodici mesi fa, con le stesse modalità ed in corrispondenza della medesima ricorrenza. Allora, il capodanno era stata l’occasione per proclamare che Pyongyang era nelle fasi finali di preparazione dei test di lancio di missili balistici intercontinentali. Del resto, già due giorni fa l’agenzia di stampa centrale Kcna aveva delineato i concetti chiave che sarebbero stati espressi da Kim ed affermato che la Corea del Nord non cambierà la sua politica nucleare, sviluppando le sue capacità al fine di contrastare l’aggressività statunitense. Il regime di Pyongyang, secondo la stampa nordcoreana, continuerà a rafforzare le proprie capacità di autodifesa, ma potrà anche puntare su un attacco preventivo; del resto, Kim Jong-Un continua a proclamare se stesso e la propria Nazione come “una potenza responsabile ma invincibile”.

Conclusa la parte del discorso contenente l’ennesimo avvertimento a Donald Trump (il quale si è a sua volta limitato a commentare con un laconico “Vedremo, vedremo”), Kim si è rivolto ai vicini Sudcoreani, con i quali si è dimostrato più aperto al dialogo. “Il 2018 sarà un anno significativo per il Nord e per il Sud, con il Nord che celebrerà il settantesimo anniversario della nascita dello Stato ed il Sud che ospiterà i Giochi Olimpici Invernali. Proprio i Giochi saranno una buona occasione per il Paese e speriamo sinceramente che abbiano successo. Noi siamo pronti a prendere varie misure utili, tra cui l’invio di una nostra delegazione, inoltre ci prodigheremo affinché le due Coree si incontrino immediatamente”. I buoni auspici sono poi proseguiti: “Dobbiamo ridurre le tensioni militari nella penisola coreana per creare un ambiente pacifico. Seul deve però rispondere alle proposte del Nord invece di incoraggiare le misure statunitensi, che minacciano la pace e la sicurezza: quelle misure militari congiunte rappresentano una prova di invasione del nostro Paese”.

Come ha ricordato Kim, la Corea del Sud ospiterà le Olimpiadi Invernali del 2018 a Pyeongchang dal 9 al 25 febbraio, mentre i Giochi Paralimpici inizieranno il 9 marzo. Gli eventi principali delle due competizioni si terranno a soli 80 chilometri dalla zona di confine tra le due Coree. Nelle scorse settimane, in effetti, anche il Presidente sudcoreano Moon Jae-In aveva espresso la speranza che le Olimpiadi possano contribuire a far allentare la tensione ed aveva a tal proposito proposto una sorta di tregua olimpica, rimandando proprio le manovre militari tra gli eserciti di Seul e Washington, che negli scorsi anni si sono svolte appunto tra fine febbraio ed inizio marzo.

 

Francesco Gagliardi

 

Fonte immagine: ansa.it