Estero
Corea del Nord, ancora test missilistici nel mar del Giappone
PYONGYANG, 29 LUGLIO - La Corea del Nord ha dichiarato di aver eseguito con successo il suo secondo test missilistico con un missile balistico intercontinentale (ICBM), secondo gli esperti aumentando di molto la portata teorica rispetto al precedente test nordcoreano ed estendendola fino a Los Angeles e Chicago. Il precedente ICBM, un missile in grado di coprire lunghe distanze grazie alla sua capacità di spingersi ad alta quota, sarebbe stato in grado - potenzialmente - di raggiungere l’Alaska. [MORE]
Il missile di ieri è atterrato nel mar del Giappone. Secondo l’agenzia di stampa di stato nordcoreana, ha viaggiato per 47 minuti e 12 secondi, percorrendo 998 chilometri e raggiungendo un’altitudine massima di 3.724,9 chilometri. Dati simili sono stati raccolti da Giappone e Stati Uniti: vuol dire che è arrivato più in alto e più lontano del precedente test. Il missile è stato lanciato da Mupyong-ni, a nord di Pyongyang, alle 23.11 locali, ed è atterrato nella zona economica esclusiva del Giappone. La base di lancio non era mai stata utilizzata prima e anche l’orario del test - di notte - è stato inusuale.
“Siamo in grado di raggiungere con i nostri missili l'intero territorio statunitense”, puntualizza Pyongyang, sebbene ci siano forti dubbi da parte degli analisti sulle capacità della Nord Corea di creare testate nucleari piccole a sufficienza per essere trasportate dagli ICBM. L’agenzia di stampa nordcoreana ha riportato intanto le parole di Kim, che ha definito il test un “serio avvertimento” per gli Stati Uniti, che stanno “provocando inutilmente” con minacce di guerra e sanzioni sempre più dure.
A piangere le conseguenze delle manifestazioni di forza nordcoreane è però, ancora, il Giappone. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha nuovamente condannato il test, mentre i capi dell’esercito statunitense e sudcoreano hanno discusso delle possibili risposte militari. I due eserciti hanno svolto delle esercitazioni missilistiche congiunte e la Corea del Sud ha accelerato le procedure di dispiegamento di un sistema antimissilistico fornito dagli Stati Uniti. Per Donald Trump si è trattato “soltanto dell’ultima azione irresponsabile e pericolosa del regime nordcoreano”.
In attesa di capire le prossime mosse di Kim, fanno riflettere le dichiarazioni di Melissa Hanham, esperta dei test missilistici nordcoreani del Martin Center for Nonproliferation Studies. La Hanham ha detto al Guardian che i 45 minuti di permanenza in aria del missile suggeriscono che New York è teoricamente raggiungibile dai missili nordcoreani. David Wright, fisico e co-direttore del programma di sicurezza globale alla Union of Concerned Scientists, è stato più cauto e ha spiegato ad Associated Press che l’altitudine, la distanza e il tempo di percorrenza registrati dal missile indicano che potrebbe viaggiare per almeno 10.400 chilometri, raggiungendo quindi Los Angeles, Denver e Chicago, a seconda delle dimensioni e del peso dell’eventuale testata.
Claudio Canzone
Fonte foto: liberoquotidiano.it