Cronaca
Coppia dell'acido, pm chiede 20 anni di reclusione per Martina Levato
MILANO, 27 NOVEMBRE 2105 - Vent'anni di carcere per Martina Levato, 14 anni per il bancario Andrea Magnani. Sono queste le richieste di condanna presentate dal Pm Marcello Musso nel processo in corso con rito abbreviato davanti al Gup Roberto Arnaldi, che vede imputata l'ex studentessa della Bocconi e il presunto complice della "coppia diabolica", per due aggressioni con l'acido messe a segno a Milano nel novembre 2014. L'accusa ipotizzata nei loro confronti è quella di associazione a delinquere. [MORE]
ll processo con rito abbreviato prevede che le pene vengano scontate di un terzo. Rispondendo alle domande dei legali delle vittime, parti civili nel processo, Matina Levato ha ribadito di "non c'entrare nulla" con l'agguato subito da Stefano Savi. Secondo l'accusa, il giovane sarebbe stato scambiato per Giuliano Carparelli, che aveva avuto un flirt fugace con la giovane in discoteca. A differenza di Savi, Carparelli, aggredito il 15 novembre 2014, riuscì a salvarsi, evitando il getto di acido.
Levato, scoppiata in lacrime al momento della richiesta del pm, ha cercato poi di scagionare l'amante Alexander Boettcher, che per gli stessi episodi è sotto processo davanti al Tribunale di Milano e condannato a 14 anni, in quanto non ha scelto riti alternativi. E ha puntato il dito contro il presunto complice Andrea Magnani, coimputato: "Mi aveva proposto di usare delle armi - ha ribadito la ragazza in aula - e in particolare una pistola". E si è difesa: "Casa mia non era la base dell'acido. I miei genitori devono restare fuori da questa vicenda". "Che ne sappia io, non era soda caustica ma potassio. Era in casa dei miei genitori perché un amico farmacista di mio padre aveva consigliato di usarlo per conservare le olive e altri generi alimentari".