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Copa America, finalmente i quarti
ARGENTINA, 14 LUGLIO 2011 - Dopo un’estenuante e prevedibilmente inutile fase a gironi, si è giunti infine alla tanto attesa eliminazione diretta: nel weekend si giocheranno infatti i quarti di questa criptica Copa America.
Alla fine, tutte le big si sono salvate in extremis, non fallendo l’ultimo incontro, favorite comunque da impegni non proibitivi: l’Argentina ha spazzato via la Costa Rica 3-0, l’Uruguay ha avuto pochi problemi col Messico (1-0) e il Brasile proprio stanotte ha raggiunto la compagnia delle qualificate, battendo 4-2 l’Ecuador.[MORE]
Risultati piuttosto netti che, soprattutto per Argentina e Brasile (le grandi delusioni della competizione fino ad ora), hanno già fatto gridare alla rinascita.
Diciamo che di sicuro si sono svegliate, ma prima di parlare di una vera e propria resurrezione occorrerà quanto meno aspettare il verdetto dei quarti.
Infatti la sorte, in combutta con una formula davvero incomprensibile (non mi stancherò mai di ripeterlo), ha messo di fronte alle due favorite del torneo, formazioni altrettanto temibili: l’Argentina dovrà vedersela con l’Uruguay, in una sfida da molti letta come finale anticipata (le due squadre vantano il maggior numero di vittorie finali in Copa America: 14 a testa); il Brasile invece riaffronta il Paraguay, con cui si era già incrociata durante il girone (in quel caso era terminata 2-2).
Colombia-Perù e Cile-Venezuela gli altri due quarti.
Dopo 3 partite, sorprende il percorso quasi immacolato della Colombia (2 vittorie e un pareggio), mentre il Cile (anch’esso qualificatosi con 7 punti) è apparso nettamente il gruppo più in palla, in grado di esprimere un gioco armonioso e molto veloce.
Il Brasile dovrà fare molta attenzione ad un Paraguay che ha già dimostrato di poterlo sorprendere e che pecca solo di un’organizzazione difensiva approssimativa: per due volte nel girone l’albiroja si è trovata in vantaggio prima di farsi raggiungere dall’avversario (addirittura rocambolesco il 3-3 di stanotte contro il Venezuela, con la rimonta completata al 90° con due goal in un minuto).
D’altra parte però gli stessi brasiliani hanno dimostrato varie amnesie difensive (imbarazzante il Julio Cesar dell’ultimo match), con 4 goal subiti in solo tre incontri. Quanto meno, nell’ultima partita i giocolieri dell’attacco sono sembrati più concreti, e già questo basta per renderli di nuovo temibili.
Quanto all’Argentina, è stato sufficiente aprire un po’ il campo, inserendo giocatori che potessero spingere sulle fasce, così che Messi avesse più spazio al centro per dettare i tempi di gioco ai compagni: a dimostrazione che non sono necessarie rivoluzioni copernicane, sarebbe sufficiente un minimo di sapienza tattica per aiutare la pulce ad esprimersi al massimo.
Ad ogni modo gli argentini farebbero bene a non cedere a facili trionfalismi: l’impegno che li aspetta adesso è il più difficile fra quelli che potessero beccare, con la Celeste probabilmente ancora orfana di Cavani, ma ugualmente minacciosa sotto porta.
Con un po’ di pazienza, finalmente sono arrivati i primi goal e sprazzi di bel gioco: forse non dovremo aspettare ancora molto prima di assistere ad una partita vera.
Maurizio Grimaldi