Politica
Convegno Cgil contro le discriminazioni - contributo di Wanda Ferro
CATANZARO 13 DICEMBRE 2012 - Sono profondamente rammaricata per non aver potuto prendere parte a questo importante incontro e ringrazio preliminarmente la CGIL per l’invito che purtroppo coincide nei tempi con un impegno assunto in precedenza, come comunicato per tempo, e cioè la mia presenza alla cerimonia per i 150 anni del Tribunale di Lamezia.
Ribadisco alcuni concetti che ho già espresso in un incontro di qualche anno fa sul tema odierno, che è di grande attualità come tutte quelle iniziative di natura sociale e culturale che diventano un invito al confronto, al dibattito aperto su argomenti di grande rilevanza per il futuro della società in cui viviamo.
Sono peraltro perfettamente d’accordo che su questioni di tale natura occorra una partecipazione diretta delle amministrazioni pubbliche e di ogni forma di governo, ed in generale tutta la classe politica deve dimostrare sempre una maggioreattenzione, pur nella difesa delle identità e delle posizioni che è anche prevedibile possano essere differenti all’interno di un dibattito.
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Viviamo momenti di grande tensione, determinata da una crisi economica che ha inevitabilmente riflessi quotidiani sul sociale e che rischia di fissare parametri per la ripresa che non tengano conto delle necessità reali della nostra società.
Il vostro incontro ha il titolo “Contro ogni discriminazione”, quindi a prescindere dai differenti punti di vista è assolutamente condivisibile, perché tutti dobbiamo credere in un futuro dominato dalla cultura del rispetto, che dovrà appartenere a tutti, offrendo la necessaria attenzione alle battaglie sui diritti civili che ad ogni modo non vanno mai intese come battaglie contro i valori della nostra società.
Il diritto alla vita è sacrosanto, così come è necessario il rispetto per le diversità intesa come ricchezza; anche nella contrapposizione tra le tesi più opposte una ragione non sconfigge mai l’altra: una società più giusta può crescere nella sopravvivenza dei valori, nella scia di una modernità che viaggia a ritmo vertiginoso.
Deve sempre e comunque appartenere a tutti la condanna di ogni forma di violenza e di sopruso, così come il disprezzo per tutte le menti malvagie che non mettono al punto più alto nella scala dei valori il rispetto dell’uomo.
Si può e si deve vivere in una società più giusta, non si può e non si deve combattere il disordine con il caos.
In quest’ottica anche le pubbliche amministrazioni di ogni livello dovranno recitare la loro parte, avere un ruolo di garanti delle regole, avere l’indispensabile dovere che nessuno abbia mai più a soffrire per il fatto di essere diverso.
Fin dalle sue origini la terra ha vissuto epoche controverse, ha visto una lenta evoluzione dei costumi che ne hanno stravolto la stessa natura: perché non sognare unasocietà al tempo stesso legata alle sue regole tradizionali, ma sempre più aperta e con lo sguardo rivolto verso il futuro?
Sono naturalmente disponibile a partecipare ad un futuro incontro che riterrete di organizzare per discutere su questi temi.
Grazie.
Wanda Ferro