Estero
Tensioni Russia-Ucraina, Kiev denuncia: “Russia blocca nostri porti sul mare di Azov"
KIEV, 30 NOVEMBRE - “A partire dalla sera del 28 novembre, i porti ucraini sul mare di Azov sono sotto blocco da parte della Federazione Russa”. Lo ha scritto su Facebook Volodymyr Omelyan, ministro ucraino delle Infrastrutture, aggiungendo che “le navi fermate, in entrata e in uscita, sono 35”. Omelyan ha sottolineato che “l'obiettivo di Mosca, bloccando l'accesso ai porti ucraini nel Mare d'Azov, è di cacciarci dal nostro territorio”. Intanto, le tensioni tra i due Paesi hanno portato Donald Trump ad annullare il suo incontro con Vladimir Putin in programma al G20 di Buenos Aires.
Igor Vorocenko, capo di Stato maggiore della Marina militare ucraina, ha fatto sapere nelle scorse ore che il governo intende chiedere alla Comunità internazionale la chiusura dello Stretto del Bosforo per le navi militari russe. Ciò sulla base del paragrafo 19 della Convenzione di Montreux, in seguito a quella che Kieve definisce come una vera e propria aggressione, subita il 25 novembre da tre navi ucraine nelle acque dello Stretto di Kerch.
Il Cremlino, intanto, tenta di minimizzare l’accaduto. Da Mosca il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, smentisce quanto dichiarato dal ministro Omelyan: “Non sono al corrente di alcuna limitazione all'accesso dei porti ucraini nel mar d'Azov”. Mosca, che non sembra apprezzare l'intervento di mediatori nella faccenda, sempre per bocca di Peskov si dice comunque “grata a tutti coloro che sono disposti a contribuire agli sforzi per alleviare le tensioni”.
Tra i mediatori cui si riferisce Peskov vi è anche il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, che nelle scorse ore ha rivolto un appello alla Russia “affinché lasci liberi i soldati ucraini e restituisca le navi all'Ucraina”. Kurz ha messo in guardia da un’ulteriore escalation del conflitto, affermando che “una cosa deve essere chiara, non c'è alcuna soluzionemilitare a questo conflitto”.
Claudio Canzone
Fonte foto: it.euronews.com